Faticano a pagare
spesa e bollette
Cento nuovi poveri

Non riescono a pagare i conti e a acquistare il cibo A San Giuseppe sono sessanta adulti e quaranta bambini Padre Belingheri: «Sempre più comaschi in difficoltà»

La mancanza di lavoro e la crisi economica hanno impoverito la società e Como non ha fatto eccezione.

Genitori rimasti disoccupati, anziani soli, disabili e mamme con bambini: le fasce più fragili della popolazione, in questi anni difficili, sono rimaste nascoste fra le pieghe della città, restando forse invisibili alla maggioranza degli abitanti.

La Caritas parrocchiale di San Giuseppe porta avanti da nove anni il progetto “Un’adozione a… vicinanza” per aiutare le persone in difficoltà della parrocchia. Su 4.500 fedeli, sono 109 le persone intercettate e seguite in maniera regolare: 65 adulti e 46 bambini. Si tratta di 32 famiglie sia straniere sia italiane, mamma e papà soli con figli, pensionati comaschi sempre più in difficoltà. Uno spaccato e un’indicazione dello stato di salute della società lariana.

«Sono qui da tre anni – racconta il parroco, frate Antonio Belingheri – all’inizio, il numero di persone in difficoltà era calato, scendendo da 40 a circa 22 famiglie. Poi, improvvisamente, la cifra è tornata a salire». Il sostegno si declina attraverso il contributo nel pagamento di affitto, bollette, medicinali non mutuabili, alimenti freschi e mense scolastiche e nella creazione di una rete in grado d’offrire anche ascolto. Negli anni, grazie ai corsi offerti, qualcuno ha trovato lavoro, perlopiù però in modo saltuario e a termine. Qualche famiglia si è resa indipendente, qualcun’altra si è trasferita, ma altre se ne sono aggiunte con il loro carico di problemi e difficoltà.

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