Bellinzonese

Non luogo a procedere per Bersani

Il procuratore generale Noseda ha rispedito al mittente la querela presentata dal consigliere leghista Deraita

Ti-Press
2 maggio 2018
|

Niente diffamazione (articolo 173 del Codice penale), calunnia (174), abuso di autorità (312) e violazione del segreto d’ufficio (320). Decreto di non luogo a procedere nei confronti del vicesindaco di Bellinzona Andrea Bersani. Lo ha firmato il procuratore generale John Noseda a seguito di una querela penale sporta il 25 aprile 2018 da un consigliere comunale leghista. “Le fantasiose accuse” di Giulio Deraita – scrive Bersani in una nota stampa – sono “cadute nel vuoto in pochissimi giorni, ovvero il tempo affinché la competente autorità penale ne verificasse l’inconsistenza”. Il capo Dicastero sicurezza e servizi industriali rileva che il proprio intervento in Consiglio comunale (seduta del 29 gennaio) sul tema delle tariffe dell’acqua potabile, “come rettamente sottolineato dal pg riguardava un possibile caso di collisione (articolo 32 della Loc)”, essendo l’emendamento Deraita “volto a favorire, a detta dello stesso querelante, solo 4 o 5 casi, tra cui quello della sorella”. Di conseguenza – scrive il procuratore generale nel decreto d’abbandono – il vicesindaco “era sicuramente autorizzato (e verosimilmente tenuto) a sollevare l’opportunità di un siffatto emendamento, stante il divieto di partecipazione alla discussione e al voto di consiglieri in stato di collisione previsto dall’articolo 64 della Loc”. Noseda osserva inoltre che le critiche mosse a Deraita, ossia di avere proposto un emendamento ‘ad personam’, “non sminuiscono o ledono la sua personalità bensì, semmai, la sua attendibilità politica, come espressamente ribadito anche dalla più recente giurisprudenza federale”. Difendendo in sala il proprio emendamento che chiedeva di non tassare oltremodo il doppio allacciamento nel medesimo stabile, Deraita inizialmente aveva detto di “non poter fare i miei interessi personali”. Bersani lo aveva ben presto smentito dicendo che “uno dei tre fondi sui quali c’è questa situazione riguarda anche un suo congiunto” a Claro, dove Deraita prima dell’aggregazione era municipale. Da notare – conclude Bersani – che “le inutili spese provocate dal querelante saranno a carico dello Stato, mais ça va sans dire…”.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔