Dopo il boicottaggio Trump pasteggia con i musulmani

Donald Trump ha ospitato mercoledì sera alla Casa Bianca il suo primo Iftar (il pasto serale consumato dai musulmani per interrompere il loro digiuno quotidiano durante il mese del Ramadan) che aveva cancellato lo scorso anno, rompendo una tradizione bipartisan iniziata formalmente con Bill Clinton negli anni Novanta ma le cui radici risalgono a Thomas Jefferson nel 1805. Boicottato dalle maggiori organizzazioni islamiche americane per le sue posizioni incendiarie contro l’Islam, il presidente ha optato per un Iftar diplomatico, invitando una dozzina di ambasciatori dei principali Paesi arabi (Emirati Arabi, Arabia Saudita, Giordania, Egitto, Tunisia, Iraq, Qatar, Bahrein, Marocco, Algeria, Libia, assente il rappresentante dell’Olp, richiamato dopo lo spostamento dell’ambasciata Usa a Gerusalemme). E ha lanciato un messaggio di pace e unita’, rendendo omaggio all’Islam e riconoscendo i membri della comunita’ musulmana in Usa e nel mondo. "Radunandoci insieme questa sera, onoriamo una tradizione sacra di una delle grandi religioni del mondo", ha dichiarato aprendo la cerimonia. Trump ha parlato di "rinnovati legami di amicizia e cooperazione" forgiati con "partner apprezzati" in medio Oriente, ricordando la sua visita in Arabia Saudita lo scorso anno, la prima all’estero, come "uno dei due giorni più importanti della mia vita". "Solo lavorando insieme possiamo raggiungere un futuro di sicurezza e prosperità per tutti", ha proseguito. Alcuni gruppi islamici per i diritti civili hanno però organizzato nel parco davanti alla Casa Bianca una manifestazione di protesta denominata "no all’Iftar di Trump", sostenendo che la retorica del presidente e il suo bando hanno contribuito ad aumentare gli attacchi e le discriminazioni contro i musulmani americani.