Riunioni di partito, vertici più o meno segreti tra i leader, trattative serrate, telefonate, messaggi, incontri. C’è un gran movimento a Roma in queste ore, in attesa della seconda votazione del Presidente della Repubblica. L’appuntamento è a Montecitorio alle 15. Ieri è stato il trionfo delle schede bianche. E oggi?
Abbiamo chiesto ai parlamentari veronesi di farci entrare virtualmente nei palazzi romani per raccontarci retroscena, umori, tensioni. “Fino alla quarta votazione non ci saranno grandi novità, il bello arriverà giovedì”, dice Massimo Ferro, senatore di Forza Italia. “Anche per il secondo giorno l’indicazione del mio partito è di votare scheda bianca”. Le diplomazie dei gruppi parlamentari sono al lavoro. Ma a che punto sono?
“Le distanze sono ancora molte”, conferma Alessia Rotta, deputata del Pd. “Chiediamo un profilo alto e imparziale, al di là delle ideologie” è la richiesta di Mattia Fantinati del Movimento 5 Stelle. “Stiamo assistendo a una grandissima partecipazione da parte degli italiani che con telefonate, messaggi, o attraverso i social ci chiedono informazione e ci danno suggerimenti”, aggiunge il deputato di Fratelli d’Italia Ciro Maschio. “È la dimostrazione – sottolinea - che mai come ora il Presidente della Repubblica è un riferimento per tutti gli italiani”.
Per molti di questo parlamentari veronesi si tratta di un “battesimo”: alla prima legislatura, non hanno mai eletto un capo di Stato: “Non pensavo che mi sarei emozionato così tanto”, ammette Cristiano Zuliani della Lega Nord, che in mattinata ha partecipato alla riunione con i Grandi elettori veneti della Lega, guidata dal leader Matteo Salvini.