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Sfonda la Lega di Salvini Affondano i Cinque Stelle

Una giovane elettrice veronese introduce la scheda nell’urna dopo aver votato per le consultazioni europee 2019 FOTOSERVIZIO  EXPRESS
Una giovane elettrice veronese introduce la scheda nell’urna dopo aver votato per le consultazioni europee 2019 FOTOSERVIZIO EXPRESS
Una giovane elettrice veronese introduce la scheda nell’urna dopo aver votato per le consultazioni europee 2019 FOTOSERVIZIO  EXPRESS
Una giovane elettrice veronese introduce la scheda nell’urna dopo aver votato per le consultazioni europee 2019 FOTOSERVIZIO EXPRESS

La Lega salviniana, diventato il primo partito a livello nazionale, in città, secondo i primissimi risultati arrivati dai seggi dopo la chiusura delle urne, alle 23, supera il 37 per cento. Alle scorse europee (il Parlamento di Strasburgo rimarrà in carica fino al 2024), si era fermata al 16 per cento. E il dato che emerge da questo raffronto, evidentemente, si commenta da sé. Al secondo posto, dopo quasi la metà dello spoglio nelle 263 sezioni cittadine, si attesterebbe al 25 per cento. Nel 2014, in città, sull’onda del trionfo di Matteo Renzi, il partito aveva superato il 41 per cento. Tuttavia, tenendo presente il quadro nazionale, tale risultato non sarebbe ritenuto negativo. Si profila, invece, un risultato deludente per il Movimento 5 Stelle che supererebbe di poco il 10 per cento. Cinque anni fa si era attestato al 17 per cento. In cinque anni, Fratelli d’Italia ha intanto compiuto un balzo di cinque punti, passando dal 3 ad oltre l’otto per cento. Nello stesso periodo si sarebbe invece dimezzata Forza Italia, che dal 12 precipiterebbe a poco più del sei per cento. Alle 23 di ieri, il primo elemento balzato agli occhi è stato quello sull’affluenza. In città e provincia alla chiusura delle urne ha votato il 66 per cento (62,60 nel capoluogo) degli oltre 700mila elettori. Un dato decisamente più alto rispetto al 53,41 registrato a livello nazionale. L’affluenza a questa tornata elettorale è stata alta in tutta Europa ma non in Italia dove, infatti, è stato registrato un calo di qualche punto percentuale. Nel 2014 nel Veronese, per le europee si era recato alle urne il 65,39 per cento. La rilevazione delle 19, tuttavia, aveva lasciato presagire un balzo in avanti dei votanti ben maggiore. In tutta la provincia si era infatti recato alle urne il 51,98 per cento degli elettori, con oltre cinque punti percentuali in più rispetto alle precedenti consultazioni del 2014 e di ben otto punti su quello nazionale, ferma del 43,84 per cento. C’è da tenere in considerazione, tuttavia, che in molti Comuni veronesi, 49 su 98, si è votato anche per le amministrative. A mezzogiorno l’incremento era stato più contenuto, con un 20,35 per cento contro il 19,52 di cinque anni fa. In città, il dato delle 19 era del 48,65 per cento (43,57 quello del 2014) mentre a mezzogiorno era in linea (18,72 per cento) con le precedenti europee. A livello regionale si registra, invece, una leggera flessione. Alla chiusura delle urne, ha votato una percentuale di veneti del 63,47, minore sia pure di poco rispetto al 2014. Un finale deludente, quindi, dal momento che alle 19 aveva votato il quattro per cento in più di cinque anni fa. La circoscrizione Nord orientale (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna) di cui Verona fa parte (sono 712.791 gli elettori fra provincia e capoluogo), eleggerà 15 eurodeputati, sui 73 italiani, ai quali se ne aggiungeranno altri tre dopo l’uscita dall’Unione Europea del Regno Unito. Oggi si attendono i primi risultati sulle preferenze riguardanti i 220 candidati. •

Enrico Santi

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