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Mafia: Antoci, ‘ blitz Gdf conferma business Fondi europei in mano a boss

Di Redazione |

Palermo, 30 mag. (AdnKronos) – “Sono centinaia di migliaia di euro i fondi europei per l’agricoltura finiti nelle casse delle famiglie mafiose e anche oggi, grazie alla Distrettuale Antimafia di Caltanissetta e alla Guardia di Finanza, un altro duro colpo viene inferto alla mafia proprio su questo fronte”. Così, Giuseppe Antoci, ex Presidente del Parco dei Nebrodi, sull’operazione della Guardia di Finanza. L’attività della Guardia di Finanza e dei Sostituti della DDA di Caltanissetta, Pasquale Pacifico, Nadia Caruso e Gabriele Paci coordinati dal Procuratore Amedeo Bertone, ha portato all’arresto di 11 persone accusate a vario titolo di aver gestito terreni nel Parco delle Madonie e dei Nebrodi ricevendo finanziamenti comunitari per la gestione di imprese agricole riconducibili a esponenti di Cosa Nostra.

“Ancora conferme sul business milionario rinveniente dai Fondi Europei in mano alle famiglie mafiose. Questa operazione della Procura Distrettuale Antimafia di Caltanissetta e della Guardia di Finanza ha dimostrato ancora una volta l’importanza del tema – afferma ancora Antoci che è Presidente Onorario della Fondazione Nazionale Caponnetto, scampato ad un attentato mafioso nel maggio 2016 proprio a causa del suo impegno sul fronte dei Fondi Europei in mano alle mafie – Da anni tutti i capi mafia siciliani e non solo, incassavano milioni di euro di Fondi Europei per l’agricoltura senza colpo ferire – continua Antoci – e mentre gli agricoltori venivano intimiditi, affinché non partecipassero ai bandi pubblici per l’affitto dei terreni, mentre magistrati e uomini dello Stato cadevano sotto i colpi di cosa nostra, mentre si piangevano i morti delle stragi, mentre accadeva tutto questo, loro incassavano fondi pubblici con rendimenti che superavano anche il 2000%, neanche il mercato delle droga”..

“Eravamo convinti che la problematica fosse nazionale tanto che abbiamo fatto di tutto per far diventare legge il Protocollo di Legalità sottoscritto nel 2015 in Sicilia, cosa avvenuta a settembre 2017 ed oggi, dunque, Legge dello Stato”, continua Antoci. “Con l’applicazione del Protocollo di Legalità inserito nel Nuovo Codice Antimafia, questo giochino viene definitivamente smantellato e le risorse comunitarie dedicate solo ad agricoltori ed allevatori per bene e non più ai mafiosi”, continua Antoci. “Il mio grazie alla Guardia di Finanza e alla Procura di Caltanissetta, grazie a loro oggi, ancora una volta, si è dato valore al sacrificio di tutti e si è affermata la forza dello Stato”, conclude Antoci.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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