Il Pd ha occupato i banchi del governo in aula a Montecitorio, per protestare contro l’apposizione della fiducia sul decreto Milleproroghe che gli esponenti dem ritengono illegittima. La fiducia, infatti, autorizzata dal Consiglio dei ministri del 24 luglio scorso è stata messa su un testo che l’organo di governo non aveva ancora approvato e che è stato varato il giorno dopo 25 agosto. Al termine della seduta e mentre la capigruppo che dovrà stabilire tempi e modi di svolgimento della fiducia era in corso, un gruppo di deputati Pd sono rimasti in aula e si sono seduti sui banchi del governo. Un atto, come ha spiegato Roberto Giachetti, illegittimo perché viziato da una irregolarità formale. «Le consiglio di consultare il presidente Fico - ha premesso il deputato Pd rivolgendosi alla presidente di turno Maria Edera Spadoni (M5S) - le ricordo che la fiducia deve essere motivata e deve essere relativa a un dato provvedimento e non sui titoli dei provvedimenti ma su un testo licenziato dalle commissioni di merito».

Giachetti: testo diverso rispetto a quello varato

«Non si può quindi mettere la fiducia - autorizzata, lo ricordo il 24 luglio - su un testo approvato lunedì scorso dalla Commissione, perchè il testo, rispetto a quello varato dal governo, è cambiato per via dei voti in commissione e l’approvazione di diversi emendamenti. Sui vaccini, ad esempio, il testo ha subito ben tre variazioni. La fiducia del Cdm non può riferirsi al testo della Camera. Le suggerisco quindi - ha concluso Giachetti - di consultare il presidente Fico perché riteniamo che la proceduta adottata sia gravemente viziata».

Fraccaro: fiducia legittima, no polemiche

«Le proteste delle opposizioni sono chiaramente frutto di un atteggiamento sterile. La procedura seguita dal Governo è legittima e lo dimostrano i precedenti in tal senso. Si è voluto sollevare un inutile polverone mediatico, noi continuiamo a lavorare nell’interesse esclusivo dei cittadini- ha commentato il ministro per i Rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta, Riccardo Fraccaro -. Le critiche da parte del Pd e degli altri partiti di minoranza - aggiunge - sono prive di fondamento. È pacifico che la questione di fiducia sia autorizzata per le diverse fasi dell’iter di ciascun provvedimento, senza che poi si debba ricorrere a nuove riunioni del Consiglio dei Ministri - prosegue Fraccaro - se il testo subisce modifiche, come peraltro e’ accaduto spessissimo in passato. Quanto alla deliberazione dell’assenso all’apposizione della questione di fiducia prima della pubblicazione del provvedimento in Gazzetta ufficiale, esistono dei precedenti che abbiamo puntualmente verificato. La fiducia contestuale è dunque una prassi gia’ adottata, come peraltro le opposizioni dovrebbero ben sapere»

Giovedì il voto di fiducia

Inizierà dunque giovedì a partire dalle 12,40 la chiama per il voto di fiducia sul Milleproroghe. Alle 11 e 15 le dichiarazioni di voto sul decreto. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Non è stata fissata, invece, una data per il voto finale in assenza di un’intesa tra maggioranza e opposizione che sta protestando per la decisione del governo di porre la questione di fiducia.

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