Sono 3.677 i minori abusati sessualmente da parte di 1.670 preti o religiosi in Germania tra il 1946 e il 2014, ossia il 4,4% dei chierici del Paese in questo lasso di tempo: sono i dati di uno studio indipendente commissionato dalla Conferenza episcopale tedesca che verrà presentato il prossimo 25 settembre all’assemblea episcopale di Fulda e viene anticipato oggi dalla stampa tedesca.

Avviato nel 2014, questo studio è stato condotto da oltre tre anni da un’equipe delle università di Mannheim, Heidelberg e Giessen ed ha esaminato 38.156 dossier che 27 diocesi hanno consegnato ai ricercatori. Secondo i dati anticipati dallo Spiegel e dalla Zeit, solo 122 abusatori sono stati assicurati alla giustizia civile; 1023 assalitori hanno abusato una sola volta, 782 hanno compiuto da due a dieci abusi, 96 sono veri e propri abusatori seriali con decine di abusi. Dei minori abusati 969 erano chierichetti.

In questi mesi la questione degli abusi sessuali sui minori è tornata a scuotere la Chiesa cattolica in Cile, Francia, Stati Uniti e altri Paesi. In Germania lo scandalo pedofilia scoppiò nel 2010, in seguito alle denunce del direttore del liceo Canisius di Berlino, il gesuita Klaus Mertes (che anni fa definì la crisi «l’11 settembre della Chiesa tedesca»). Ora arrivano i dati ufficiali di tutta la Germania e, per la prima volta, è una Conferenza episcopale a commissionare uno studio sugli abusi sessuali a livello nazionale.

«Siamo consapevoli dell’estensione dell’abuso sessuale che provoca in noi sentimenti di impressione e vergogna», ha commentato il vescovo Stephan Ackermann di Treviri, responsabile della Conferenza episcopale tedesca. «Mi rammarico del fatto che uno studio rimasto sinora confidenziale e i risultati di quattro anni di ricerca sul tema “Abusi sessuali sui minori da parte di sacerdoti cattolici, diaconi e membri degli ordini religiosi nell’ambito della Conferenza episcopale” condotti da un team di ricerca guidato dal professor Harald Dressing di Mannheim sia stato pubblicato oggi dai media. Un fatto ancora più fastidioso poiché sinora neppure una volta i membri della Conferenza episcopale hanno visto lo studio nella sua interezza».

«Proprio guardando alle vittime degli abusi sessuali l’irresponsabile diffusione anticipata dello studio è un duro colpo. Per la settimana dell’assemblea di autunno (24-27 settembre 2018) abbiamo programmato una linea telefonica per coloro che fossero sconvolti a causa delle rivelazioni e volessero consultarsi con qualcuno», ha detto Arckermann, fornendo anche il numero verde e le coordinate internet alle quali sarà possibile rivolgersi.

«Siamo consapevoli - ha aggiunto il presule - dell’estensione dell’abuso sessuale evidenziata dai risultati dello studio. Esso provoca in noi sentimenti di impressione e vergogna. Quattro anni fa abbiamo commissionato lo studio e noi vescovi intendiamo affrontare i risultati. A questo principalmente servirà l’assemblea di Fulda. Obiettivo dello studio, al quale hanno partecipato 27 diocesi tedesche, è ottenere una maggiore chiarezza e trasparenza su questa pagina oscura della nostra Chiesa e cioè delle vittime, ma anche guardare ai reati e fare tutto il possibile per evitare che si possano ripetere».

«Si tratta di una elaborazione responsabile e professionale», ha affermato il vescovo, dicendosi anche «convinto che lo studio è un’indagine completa e approfondita, che fornisce dati e analisi, da cui impareremo di più. Ciò vale anche per le conoscenze rese possibili da una più approfondita comprensione delle azioni degli autori e dal comportamento dei vertici della Chiesa negli ultimi decenni. Ancora una volta sottolineo che lo studio è una misura di cui siamo in debito non solo nei confronti della Chiesa ma soprattutto e prima di tutto nei confronti delle vittime».

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