Per ora restano in Italia, ma già la prossima settimana buona parte dei 184 tunisini sbarcati venerdì a Lampedusa con 7 barchini, potrebbe tornare a casa. L’obiettivo è la revisione al rialzo dell’accordo bilaterale con la Tunisia per incrementare il numero settimanale dei rimpatri.

Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini ha infatti avviato una trattativa con il suo omologo tunisino per aumentare il numero degli immigrati clandestini sbarcati sulle nostre coste. Il nuovo accordo potrebbe vedere la luce martedì prossimo, a Roma, durante l’incontro tra Salvini e il ministro dell’Interno tunisino.

Ma la fase interlocutoria è in corso e già la prossima settimana i voli charter verso Tunisi potrebbero essere tre, invece dei due attualmente in programma, o potrebbe aumentare il numero dei rimpatriati sui due viaggi. Gli aspetti tecnici devono essere ancora delineati nel dettaglio e la questione è quanto mai delicata.

Eppure non è escluso che a breve possa essere risolta l’emergenza dei migranti arrivati a Lampedusa a bordo di piccole imbarcazioni, dopo la chiusura dei porti imposta dal vicepremier.

Il quale, per la verità, avrebbe già voluto procedere alle operazioni e chiudere subito la partita. È stato però bloccato dalla Tunisia che ha evitato un’accelerazione immediata dei rimpatri. Ma la dialettica politica è andata avanti e il progetto di Salvini pare destinato a concretizzarsi nei prossimi giorni.

E così al Viminale circola un cauto ottimismo sull’esito positivo della trattativa in corso. «Attualmente sono previsti due voli charter, il lunedì è il giovedì con 40 passeggeri per volta - precisano -, ma il numero in realtà non è nero su bianco. Si tratta di una consuetudine consolidata fino al momento. Ma siamo in una fase interlocutoria con il governo tunisino per cui contiamo di poter far crescere il numero dei rimpatri settimanali per situazioni straordinarie come quella in corso. Puntiamo in tutti modi a favorire la velocizzazione dei rimpatri i n Tunisia».

Il leader della Lega riuscirà a raggiungere l’obiettivo che si è prefissato? «Stiamo lavorando sul flusso in arrivo dalla Tunisia - dichiara -. Martedì avrò un incontro a Roma, perché lì non c’è guerra, non c’è carestia e non si capisce perché barchini o barconi debbano partire dalla Tunisia e arrivare in Italia». E aggiunge: «Siamo impegnati per cambiare gli accordi che ci hanno lasciato e che non sono assolutamente soddisfacenti».

Nel frattempo i 184 extracomunitari sono stati accompagnati a Trapani per le regolari procedure di identificazione e si aggiungono ai 1.713 clandestini da rimpatriare sui 3.515 giunti nel nostro Paese dal 1 gennaio al 9 settembre scorso (1.812 sono stati invece rimpatriati). Con 4.200 persone, la Tunisia è la prima nazione di provenienza dei migranti approdati sulle nostre coste. Resta da capire quanto sia effettiva l’apertura tunisina alle esigenze italiane. Certo è, intanto, il successo nei consensi ottenuto ogni giorno di più da Matteo Salvini in materia di immigrazione. In un sondaggio sul caso della nave Diciotti (per cui il titolare del Viminale è stato indagato per sequestro di persona) il 61% degli italiani si schiera dalla sua parte.

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