Seicento milioni da trovare in sette anni. Forse pure meno secondo il governatore del Veneto Luca Zaia. Questa la condizione per portare a casa e rendere sostenibili le Olimpiadi 2026 a Milano e Cortina. La cifra spalmata dall’inizio dei giochi non è neppure troppa. Fanno più o meno 85 milioni l’anno da dividere tra Lombardia e Veneto. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala che più si è battuto per avere la città di Expo come capofila giura che si può fare: «Il Cio cosa chiede? Che qualcuno garantisca che ci siano i fondi necessari. Se non lo fa il Governo, lo fanno le due Regioni, Lombardia e Veneto. Il Pil delle due Regioni è superiore a quello svedese e anche a quello austriaco. Non siamo degli sprovveduti. Di nuovo, qui ci sono aziende che possono sponsorizzare, ci sono enti che amministrano bene il territorio. Partiamo. Ci sono sette anni davanti. Saremo ben capaci di trovare la soluzione».

Non è una boutade. Il sindaco di Milano ci pensa da tempo. Da quando Torino è sembrata più indecisa e Milano lanciata al punto da voler correre da sola. Quando si pensava che si potesse coinvolgere Sankt Moritz per alcune discipline sportive per cui la Regione non era attrezzata. Alcuni studi erano già stati fatti. L’istituto Nielsen ha ipotizzato un po’ più di 600 milioni di ricavi dalle sponsorizzazioni. Certo la posizione del governo in tema di soldi e di finanziamento al progetto delle olimpiadi lombarde e venete non è ancora chiaro. I capigruppo di Camera e Senato del Movimento 5 Stelle giurano che il governo non ci deve mettere un euro. Matteo Salvini è decisamente più possibilista: «Le Olimpiadi portano molti più soldi e vantaggi degli investimenti e noi lavoreremo per mettere d’accordo tutti facendo il possibile perchè siano ospitate dall’Italia». Smentito dal sottosegretario Giancarlo Giorgetti. Le sue dichiarazioni sono una doccia fredda: «Per quanto riguarda il governo la candidatura è tramontata. Facciano Lombardia e Veneto, il governo non ci mette soldi».

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Come andrà a finire difficile da dire. Anche perchè davanti al Cio di Losanna ieri è arrivato ancora il tridente Torino-Milano-Cortina. Gli uomini del Coni hanno presentato pure il dossier del capoluogo piemontese oltre al più accreditato ticket Milano-Cortina, l’unico al momento in corsa. Anche se il presidente del Coni Giovanni Malagò ancora sogna di avere Torino in corsa: «Zero polemiche e la situazione ormai è chiara e sotto gli occhi di tutti. Vediamo cosa succede nelle prossime ore. Mi auguro che ci possa essere magari da parte di chi non ha voluto fare qualcosa insieme un ripensamento. La candidatura a due è un’ipotesi che è nata ieri ed è molto prematuro parlarne. Non ho ancora parlato con il sindaco Appendino».

I tempi ci sarebbero tutti. Alla riunione di Losanna era presente pure il presidente del Cio Thomas Bach. Entro l’11 gennaio dovranno essere presentati i fascicoli definitivi con le garanzie di base a copertura dei costi. Poi il 10 settembre 2019 il Cio in sessione plenaria, proprio a Milano, designerà la sede dei giochi. Pur con i litigi degli ultimi giorni, il tandem Milano-Cortina ha buone chance. Anche perchè le Olimpiadi invernali 2026 non le vuole nessuno. La candidatura svizzera di Sion è tramontata dopo un referendum popolare, quella di Graz in Austria dopo il voto del Parlamento. Anche Sapporo in Giappone ha fatto un passo indietro. Rimangono in lizza la canadese Calgary che però va a referendum il 13 ottobre, la svedese Stoccolma ma i partiti sovranisti di destra non vogliono le Olimpiadi e la improbabile Erzurum in Turchia, a duecento chilometri dagli scenari di guerra.

Se la scelta finale dovesse ricadere su Milano e Cortina il cronoprogramma non lascia scampo. A parte raccogliere quei 600 milioni di cui tutti si dicono fiduciosi nel lombardo veneto, ci sono infrastrutture da costruire. L’investimento più grande sarà per il villaggio olimpico da 1800 posti presso lo scalo di Porta Romana a Milano. Alla fiera di Rho verrà costruito il centro stampa. Cerimonia di apertura allo stadio Meazza e premiazioni in Duomo. Il PalaSharp verrà riadattato per le gare di hockey, quelle pattinaggio al Centro Santa Giulia. A Bormio in Valtellina lo snowboard, il freestyle a livigno, sci nordico a Santa Caterina Valfurva. Il grosso delle gare sarà invece tra Veneto e Trentino. Nel masterplan presentato a Losanna si assicura che in Veneto non sarà necessario costruire strutture ad hoc per le Olimpiadi. Gli ammodernamenti previsti verranno eseguiti per i Mondiali di sci del 2021 a Cortina.

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