Il Papa ha accettato la rinuncia di altri due vescovi cileni, dopo che l’intera conferenza episcopale ha rassegnato in blocco le dimissioni nelle sue mani in seguito all’esplodere dello scandalo degli abusi sessuali e Francesco ha già accettato la rinuncia di cinque presuli.

 

Il Pontefice argentino ha accettato le dimissioni di monsignor Carlos Eduardo Pellegrín Barrera, 60 anni, vescovo di San Bartolomé de Chillán dal 2006, e di monsignor Cristián Enrique Contreras Molina, 72 anni, vescovo di San Felipe dal 2002 e precedentemente, dal 1992 al 2002, vescovo di Calama. La stampa cilena ricorda che monsignor Pellegrin è indagato dal procuratore Emiliano Arias per presunto abuso sessuale e monsignor Contreras è accusato di avere insabbiato le denunce di abusi compiuti da altri.

 

Il 17 maggio, a conclusione di un vertice straordinario di tre giorni al quale il Papa li aveva convocati a Roma per affrontare lo scandalo pedofilia – dopo che a inizio mese aveva ricevuto tre vittime, Juan Carlos Cruz, James Hamilton y José Andrés Murillo – i 34 vescovi cileni presenti a Roma (31 in servizio e tre emeriti) avevano rassegnato in blocco le dimissioni nelle mani di Francesco, che si era riservato il tempo di prendere le sue decisioni.

L'11 giugno il Papa ha accettato la rinuncia di tre di loro, il vescovo di Osorno Juan Barros, al centro di tutta la vicenda, allievo del sacerdote Fernando Karadima, 61 anni, condannato nel 2011 dal Vaticano, l’arcivescovo di Puerto Montt, Cristián Caro Cordero, 75 anni, e il vescovo di Valparaíso, Gonzalo Duarte García de Cortázar, 75 anni. Il successivo 27 giugno il Pontefice ha accettato la rinuncia di altri due presuli, il vescovo di Rancagua Alejandro Goic Karmelic, 78 anni, e l’ordinario di Talca Horacio del Carmen Valenzuela Abarca, 64 anni. 

 

Ora la rinuncia di altri due vescovi e la contestale nomina di due amministratori apostolici, padre Sergio Hernán Pérez de Arce Arriagada a San Bartolomé de Chillán e padre Jaime Ortiz de Lazcano Piquer a San Felipe. Con queste due nomine, si legge in una nota diramata dalla conferenza episcopale cilena, delle 27 giurisdizioni ecclesiastiche, otto sono in situazione di sede vacante: San Felipe, Valparaíso, Rancagua, Talca, Chillán, Valdivia, Osorno e Puerto Montt.

 

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