L’Iran ha lanciato missili balistici su un campo di addestramento di militanti islamisti in Siria, vicino al valico di frontiera con l’Iraq di Abu Kamal. L’obiettivo era un gruppo estremista sunnita che ha rivendicato l’attacco nella città di Ahvaz, quando cinque terroristi avevano sparato alla parata militare di Pasdaran e fatto 25 vittime, compresi 17 civili.

L’attacco è stato rivendicato sia dall’Isis che dal gruppo separatista arabo Al-Ahvaziyah. Al confine fra Siria e Iraq ci sono ancora sacche controllate dall’Isis e in un primo momento sembrava che il raid fosse rivolto contro lo Stato islamico ma poi i media di Stato iraniano hanno precisato che era stato colpito un «campo di addestramento dei responsabili del crimine terroristico ad Ahvaz».

Dubbi sugli autori della strage

Le tv hanno poi mostrato la base di lancio dei missili «a lungo raggio» a Kermanshah, nell’Ovest del Paese. Teheran è convinta che l’attacco ad Ahvaz sia stato condotto dal gruppo separatista Al-Ahvaziyah «con il sostegno di Paesi del Golfo» e ha accusato Stati Uniti e Israele di sostenere i terroristi sunniti.

La presenza di un campo di addestramento del gruppo in un territorio controllato dall’Isis è però anomala. Il raid sembra indicare invece che la strage possa essere responsabilità dello Stato islamico, che ha già colpito Teheran il 7 giugno del 2017 con un gruppo di attentatori suicidi.

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