Vescovi da tutto il mondo parteciperanno da mercoledì prossimo, 3 ottobre, fino al 28 ottobre, ad un Sinodo dei vescovi a Roma. Saranno 266 in tutto i padri sinodali. In aula ci saranno 36 ragazzi in qualità di «uditori», dunque senza diritto di voto, ma potranno intervenire e partecipare anche ai gruppi linguistici che lavoreranno alla bozza del documento finale. Gli abusi sessuali riemersi nella Chiesa non sono un «impedimento» al dialogo della Chiesa con i giovani, e l’assemblea rappresenta anzi una «opportunità provvidenziale» in questo frangente, ha detto il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo, che ha confermato che «sono in viaggio per Roma» due vescovi cinesi invitati dal Papa dopo il recente accordo con Pechino.

Quello che si apre dopodomani è «il terzo Sinodo convocato da Papa Francesco» dopo il doppio Sinodo sulla famiglia (2014-2015), ha ricordato il porporato toscano, e «si pone nella linea delle precedenti assemblee, il cui filo conduttore è il rinnovamento della Chiesa e della società a partire proprio dalle fondamenta: la famiglia e i giovani che garantiscono le generazioni future». Il tema dei giovani «è certamente oggi una “sfida”, come del resto lo fu quello della famiglia» e «la Chiesa non ha paura di affrontare le sfide, che sono sempre difficili e insidiose» perché «è sicura che la forza spirituale e umana le viene dallo Spirito Santo, che ispira e sostiene i suoi Pastori e il suo gregge, con a capo colui che ha ministero di confermare i fratelli». 

In particolare, come ha detto il Papa, la Chiesa «vuole mettersi in ascolto della voce, della sensibilità, della fede e anche dei dubbi e delle critiche dei giovani». Spesso, ha detto da parte sua il cardinale Sergio da Rocha, relatore generale, «si sentono voci che incolpano i giovani per essersi allontanati dalla Chiesa. Ma molti di loro hanno vissuto situazioni che li portano ad affermare che è la Chiesa ad essersi allontanata dai giovani. E ce lo dicono apertamente. In molti casi non l’hanno sentita e non la sentono vicina e accogliente, specialmente nei momenti più faticosi del loro percorso di crescita umana. Dovremo così chiederci: siamo comunità significativa per i giovani oggi? In che modo essi possono essere protagonisti nella vita della Chiesa? Quali conversioni e gesti profetici sono necessari per riguadagnare la fiducia e la stima delle giovani generazioni?».

 

Alla 15esima assemblea generale ordinaria del Sinodo, sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, prendono parte 266 padri sinodali: 50 cardinali, sei patriarchi, un arcivescovo maggiore, 44 arcivescovi, 101 vescovi residenziali, 37 ausiliari, sei vicari apostolici e un vescovo prelato, dieci religiosi in rappresentanza dell’Unione dei Superiori generali e dieci membri tra presbiteri e religiosi non vescovi. Partecipano inoltre, senza diritto di voto, 23 esperti e 49 tra uditori e uditrici: fra di loro 36 giovani, tra 18 e 29 anni, scelti in rappresentanza dei diversi continenti e delle diverse categorie interessate (seminari, ordini religiosi, associazioni, pastorale giovanile) il cui ruolo, ha spiegato Baldisseri, è «l’ascolto degli interventi dei padri sinodali», ma «potranno intervenire una volta e saranno presenti nei circoli minori, dove possono prendere la parola e collaborare alla stesura dei “modi”, gli emendamenti, inseriti nella relazione finale».

Il cardinale Baldisseri ha poi confermato che «dopo l’accordo» tra Santa Sede e Pechino sulla nomina dei vescovi, al Sinodo prenderanno parte per la prima volta due due vescovi della Cina continentale. «Sono stati invitati dal Papa, in conseguenza dell’accordo, e l’invito è stato accolto dall’altra parte, per cui questi vescovi verranno a Roma», pur essendo la «situazione molto complessa», e anzi «dovrebbero essere già in viaggio verso Roma», ha detto il cardinale, ricordando che «anche nel passato sempre la Santa Sede ha invitato vescovi della Cina continentale, ma mai sono potuti venire, in questo caso invece sì».

 

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A chi domandava se gli abusi sessuali sono un «impedimento» all’avvicinamento della Chiesa ai giovani, ricordando che nei Paesi baltici anche il Papa ha sottolineato che i giovani sono indignati dagli scandali sessuali ed economici, Baldisseri ha risposto che «i giovani sono molto più intelligenti e aperti, al bene e al male, capiranno e capiscono: certo che gli scandali che sono avvenuti nella Chiesa in questo tempo colpiscono la mente e il cuore e l’immaginario, ma credo che sono aperti a capire la fragilità umana, loro stessi cadono e si alzano». 

«Non credo sia un impedimento, anzi, è un’occasione forse per testare di più quello che è la Chiesa», ha aggiunto il cardinale, «perché la Chiesa sia conosciuta non solo a causa di alcuni che hanno fallito o hanno dato scandalo», è dunque «l’opportunità provvidenziale di una riunione così importante l’unica alternativa per poter spiegare, far capire ai giovani e agli adulti quel che è la Chiesa», che «non è rappresentata da alcuni che sbagliano». «Ho incontrato giovani entusiasti intorno a loro vescovo, sacerdoti religiosi, la figura del Santo Padre è venerata e ammirata, e questa è una buona premessa per lavorare bene in queste settimane».

Baldisseri ha anche risposto, senza citarlo, all’arcivescovo di Philadelphia (Usa), Charles Chaput, che, dopo aver chiesto di cancellare il Sinodo, ha criticato il suo documento di lavoro (Instrumentum laboris): la «persona in questione» era «membro del consiglio di Segreteria del Sinodo ed era presente al momento in cui è stato presentato» il documento «e se aveva qualche obiezione avrebbe potuto mostrarla, l’avremmo tranquillamente inserita: non capisco perché poi dopo fa dichiarazioni», ha detto Baldisseri, che ha poi sottolineato come, secondo le norme, il vescovo che non può partecipare ad un Sinodo è previsto che venga sostituito da un suo rappresentante. 

Il servizio di diffusione delle notizie relative ai lavori sinodali sarà curato dal Dicastero per la Comunicazione, presieduto dal suo prefetto, Paolo Ruffini, che a sua volta sarà il presidente della Commissione sinodale per l’informazione e presiederà il briefing quotidiano che si svolgerà ogni giorno da lunedì a sabato. Attraverso le reti sociali (Twitter, Facebook e Instagram) di Vatican News e della Segreteria generale del Sinodo dei Vescovi, saranno poi diffuse informazioni sull’andamento dei lavori sinodali con l’hashtag #Synod2018.

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