Alla prossima assemblea del Sinodo dei vescovi su “Giovani, fede e discernimento vocazionale” prenderanno parte, per la prima volta, due vescovi della Chiesa cattolica in Cina, Giovanni Battista Yang Xaoting e Giuseppe Guo Jincai. Chiaretto Yan Kin Sheung, ricercatore cattolico, vive tra Shanghai e Hong Kong e segue con attenzione le vicende della Chiesa cattolica e i fenomeni che toccano la popolazione giovanile in Cina, Riportiamo un breve riassunto del suo nuovo libro Season for Relationships: Youth in China and the Mission of the Church (Stagione di relazioni: gioventù in Cina e la missione della Chiesa), pubblicato da Claretian Publications Macau in collaborazione con New City Press Philippines.  

 

Una nuova stagione 

Le tendenze dei giovani in generale e dei giovani cattolici in Cina stanno cambiando. È una stagione di relazioni, quella verticale con Dio e quella orizzontale con le persone. Potrebbe rivelarsi una stagione di frutti abbondanti se il terreno è fertile e i lavoratori sono diligenti, approfittando del “cambiamento di clima”.

Sorprese da una “strana” coppia? 

Papa Francesco e il presidente della Cina, Xi Jinping, furono eletti alla loro carica quasi contemporaneamente. Ora il Papa vuole conoscere i giovani di oggi e ascoltarli. Ecco perché un Sinodo dei Vescovi si terrà a Roma nel 2018 proprio per questo scopo. Il presidente cinese, dopo la sua rielezione come segretario Generale del Partito, ha dichiarato che l’obiettivo del Paese è ora di soddisfare i bisogni sempre crescenti della gente per una vita migliore. Ha anche detto che le persone hanno bisogno di “fede”. Cosa significa questo? Teniamoci pronti per qualche sorpresa.

Tempo di cambiamento

La Cina ha visto la più grande migrazione della storia umana quando metà della sua impoverita popolazione rurale si è trasferita nelle città in meno di 40 anni. I cambiamenti sociali sono stati enormi, così come i cambiamenti nella gioventù. I nati negli anni ’80 non comprendono i giovani nati dopo gli anni ’90 o dopo gli anni 2000. La cultura giovanile è in un periodo di transizione, in cui si mescolano anche elementi culturali socialisti e post-materialisti. In ogni caso, i cinesi non sono ancora così individualisti o “liberal” come appaiono gran parte degli abitanti di molte nazioni occidentali. E mentre il Paese si sta sviluppando a un ritmo veloce, i giovani cinesi stanno diventando più sicuri di sè culturalmente.

Un paradosso in più 

La controversa politica del figlio unico ha comportato conseguenze sociali e sfide da affrontare, come i problemi delle famiglie urbane con «un unico figlio» e dei bambini «lasciati indietro» in campagna, oltre all’invecchiamento della popolazione nel suo complesso. Ci sono molti paradossi in Cina. Ad esempio il tasso di crescita della popolazione non è mai sceso sotto lo zero, nonostante la politica del figlio unico. Un altro paradosso è la tendenza inversa tra i giovani: il muoversi verso città più piccole dove queste nuove aree di sviluppo offrono maggiori opportunità.

Sotto una tremenda pressione

I giovani cinesi hanno diversi tipi di sfide da affrontare. Dall’infanzia sono sotto pressione per gli studi, per la ricerca del lavoro necessario per formare una futura famiglia. L’intera famiglia o il clan concentra i propri sforzi sul singolo figlio, chiamato a superare il gaokao (esame di ammissione all’università), una tradizione che ha delle assonanze con l’esame di stato confuciano durante il periodo della dinastia Han (206 Ac – 200 Dc). Ma le entrate di una vita di un giovane lavoratore medio in una metropoli non saranno sufficienti per acquistare un appartamento. Per questo i genitori devono mettere le loro risorse a disposizione dei figli che si sposano.

Tecnologicamente esperti e ottimisti

I giovani cinesi sono generalmente attratti dalle ultime tecnologie. Sono attaccati all’onnipresente smartphone e alle nuove forme di media, probabilmente più della gioventù di altri paesi, con piattaforme digitali locali d’avanguardia come WeChat. E se lo desiderano, superano persino il firewall di difesa informatica per accedere a WhatsAppGoogle. Stimolante, ad esempio, è la eccezionale storia di successo di tre studenti universitari, che hanno utilizzato il sistema di bike sharing, trasformandolo da un passatempo a una grande impresa commerciale. L’idea di una “sharing economy” ha ispirato molti giovani a intraprendere iniziative per avviare piccole imprese, come negozi virtuali online, usando piattaforme condivise come TaoBao (Alibaba). L’economia vivace e l’ambiente flessibile offrono numerose opportunità ai giovani, che si trovano in uno stato d’animo generalmente ottimista.

Un aiuto dall’Alto? 

Nonostante lo scenario appena descritto, la vita non è sempre rosea e liscia. Con la loro visione materialistica della vita, i giovani sono felici? È in questo ambito che le religioni hanno un ruolo da svolgere.

Una nuova lunga marcia

Per quanto riguarda la gioventù cattolica, è molto importante l’accompagnamento in base alle diverse fasce d’età e alle diverse fasi della loro vita. L’università è un momento importante per svolgere attività accademiche, per sviluppare un pensiero indipendente e per la ricerca di un senso della vita. Una ricerca riguardante associazioni studentesche cristiane protestanti ha rilevato che, nonostante la forte competizione, la mancanza di assistenza reciproca e di cooperazione nel sistema educativo, alcuni studenti diventano cristiani perché trovano rapporti armoniosi e un'atmosfera di maggiore solidarietà all'interno di questi gruppi. Questo riguarda anche gli studenti cattolici.

La Terra Promessa

Ci sono certamente sfide per i cattolici che vivono in un ambiente a maggioranza non cristiano. Tuttavia ci sono anche grandi opportunità e prospettive promettenti perché molti giovani sono interessati alle religioni in generale e al Cristianesimo in particolare. C’è da parte della gioventù una tangibile sete spirituale. La Chiesa cattolica può offrire anche alla società un contributo alla crescita morale, fornendo opportunità di lavoro caritativo e di volontariato, orientamenti spirituali e un aiuto per i giovani a fissare i loro obiettivi nella vita.

Alcuni giovani cattolici hanno difficoltà all’inizio a uscire dal loro ambiente. Non sono propensi a mostrare la loro fede agli altri, perché nella loro vita hanno vissuto la propria esperienza di fede all’interno della loro comunità, e hanno la sensazione che gli altri «non capirebbero». Ma la fede cristiana ha un’intrinseca vocazione a essere testimoniata ai propri compagni di cammino, e questo dinamismo troverà modo di emergere anche in Cina. Anche l’inculturazione è importante nel contesto cinese. La fede cristiana presentata non in opposizione, ma come affine alla cultura cinese avrà un impatto e un fascino maggiore sulla gioventù cinese.

Due Maestri? 

La Cina da molta importanza all’istruzione. Il governo ha inserito per la prima volta un programma di sviluppo giovanile come obiettivo nazionale nel piano generale del paese. La Chiesa non fa concorrenza al governo per attirare i giovani, ma potrebbe dare un contributo unico nel campo spirituale e religioso. L’avvento dello sviluppo economico ha determinato un generale declino delle vocazioni sacerdotali in Cina. Tuttavia c’è anche discernimento vocazionale in senso lato. I giovani sentono il bisogno di formazione e di preparazione per avere vocazioni qualificate, per la formazione di famiglie cristiane e anche nel campo degli impegni e delle responsabilità sociali. Vogliono stare fra loro e, allo stesso tempo, essere accompagnati da sacerdoti e laici in grado di sorprenderli, e da cui poter imparare.

Compagni d’armi

La fede non è solo qualcosa di personale, ma è vissuta insieme agli altri. Ci sono attività offerte dalle diocesi per i giovani come incontri e riunioni, campeggi estivi e invernali. I giovani hanno bisogno di un accompagnamento più costante, durante tutto l’anno. È un fatto molto positivo che dei giovani abbiano dato origine a gruppi studenteschi nelle strutture della Chiesa nelle città in cui studiano. Ci sono comunità ecclesiali con esperienze mature nella formazione della gioventù, ma la loro influenza è limitata. Tuttavia le diocesi possono mettere insieme diverse risorse. Le comunità ecclesiali possono offrire il loro aiuto e cooperare con le diocesi o le parrocchie locali per valorizzare esperienze autentiche di vita cristiana.


Autentici e convincenti

I giovani vogliono sentire un senso di appartenenza alla Chiesa e ad una comunità. Il loro cuore attende un incontro personale con Gesù. Si aspettano una vita autenticamente evangelica e la coerenza con lo stesso Vangelo in momenti di avversità politiche ed economiche. Si aspettano anche una maggiore enfasi sulla riconciliazione e sulla testimonianza dell’unità nella Chiesa. Soprattutto potranno essere colpiti dall’incontrare comunità di persone che si amano. Questo può suscitare la fede in molti.

* Ricercatore cattolico, osservatore dei fenomeni giovanili in Cina

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