1 Novembre 2018 - Solennità di Tutti i Santi  

Vangelo secondo Matteo 5, 1-12

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

«Beati i poveri in spirito,

perché di essi è il regno dei cieli.

Beati quelli che sono nel pianto,

perché saranno consolati.

Beati i miti,

perché avranno in eredità la terra.

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,

perché saranno saziati.

Beati i misericordiosi,

perché troveranno misericordia.

Beati i puri di cuore,

perché vedranno Dio.

Beati gli operatori di pace,

perché saranno chiamati figli di Dio.

Beati i perseguitati per la giustizia,

perché di essi è il regno dei cieli.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

FELICI PERCHÉ SANTI 

Sorpresa: la beatitudine, cioè la felicità, viene fatta coincidere con la santità. La santità non è dunque quella cosa un po’ cosi, tristarella e ripiegata su di sé, stiracchiata e demodé. La santità brilla negli occhi di una persona felice. Non una persona stralunata e fuori contesto, ma un uomo o una donna capaci di vivere, semplici nell’incontrarti e pronti a dire di «sì». Sono le persone che uno vorrebbe avere sempre in famiglia e accanto a sé nel lavoro; non annegate nei loro problemi, e invece disposte ad ascoltare i tuoi. Niente eroi o eroine ma cristiani e cristiane che tengono lo sguardo di Cristo e affidano il cuore a Lui, e comunicano pace e fiducia attorno a sé. Beati i poveri di spirito, beati i puri di cuore, beati e pacifici, con tutto quel che segue. La storia ne enumera tanti, amanti di Dio e fecondi benefattori dell'umanità. La vita ce li fa continuamente incontrare, e ne siamo grati al Padre che li mette sulla nostra strada.

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