Nel giro di 24 ore, sui media, Matteo Salvini, Vice Premier e Ministro dell’Interno, è passato dal dormire nudo in un letto sfatto con la fidanzata, a essere il simbolo del Decreto Sicurezza. Solo ieri, la rete e i commentatori politici dedicavano ore e ore alla esegesi del selfie che la (ex?) fidanzata ha postato su Facebook per dirgli addio.

Ovvero: un letto sfatto dall’amore e dal sesso, dove Matteo Salvini, “l’uomo forte”, ronfava, schiantato e nudo, sulla spalla di una donna ben truccata e ben coperta (ovvero una che, in quella situzione,mostrava di avere lei il potere).

Passano 12 ore. E ecco Salvini in diretta su Sky TG24. Alle 11.20. Nel corridoio del Senato, dove cominciava la chiama al voto sul “suo” Decreto Sicurezza. Cravatta, barba curata, tono autorevole e sorriso rassicurante . Un altro? No, proverei a dire: lo stesso. Ed è questa, io credo, la forza comunicativa di Matteo Salvini. Gli riesce cambiare registro senza cambiare reputazione. Gli riesce passare dalla massima dimostrazione di debolezza alla comunicazione della autorevolezza.

Una caratteristica che non pare appartenere, per ora almeno, al suo Primo Ministro. Conte, ieri sera, parlava da Floris deglutendo continuamente, agitando le mani e roteando gli occhi, sotto lo sguardo attento del capo della Comunicazione dei Cinque Stelle Rocco Casalino (posizionato esattamente alle sue spalle ). La prossemica non è una opinione. E la semiotica neanche. Avrei voluto leggere la fenomenologia di Matteo Salvini scritta da Eco. Magari servirebbe alle opposizioni?

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