Dove compravano la droga «India» e la sua amica? La domanda ha ottenuto una risposta parziale nell’incidente probatorio di giovedì 15 novembre in tribunale che doveva servire a chiudere il cerchio intorno alla banda di rapinatrici di strada considerate dalla procura responsabili anche dello scippo del 26 aprile in via Prandone a causa del quale una pensionata di 76 anni morì per le ferite riportate cadendo.

«India» è Hindje Smerejel, 22 anni, che avrebbe partecipato all’aggressione insieme ad una complice di 17 anni, diventata la sua principale accusatrice e interrogata in forma protetta dal gip Francesca Di Naro.

Entrambe le ragazze si prostituivano in un alloggio di corso Alfieri, davanti all’ex caserma Colli, facendosi contattare dai clienti con annunci sul web.

Nell’incidente probatorio la minorenne «pentita» ora detenuta in Toscana, ha raccontato che lei e «India» facevano uso di «crack», una sostanza stupefacente pesante ricavata tramite processi chimici dalla cocaina.

I pm Francesca Dentis e Gabriele Fiz vogliono approfondire e le chiedono da dove arrivasse la droga e con quali soldi la acquistassero.

Alla seconda domanda la risposta è chiara: le due guadagnavano 100 euro per ogni cliente ricevuto nell’alloggio-alcova e in alcuni giorni arrivarono a incassare anche 400 euro. Rivelare chi era lo spacciatore invece è più pericoloso.

In questo giro di ragazze criminali scoperto dai poliziotti della Mobile, anche la pusher sarebbe una donna. L’identificazione da parte dei detective della Mobile, sarebbe già avvenuta.

Dall’incidente probatorio non sono emerse invece responsabilità più gravi per gli altri due arrestati, Calogero Emanuele Buttaci, 47 anni e Alessandro Castagnaro, 31. Il primo avrebbe partecipato ad un litigio sfociato in aggressione con una pistola a pallini ad un cliente delle ragazze, l’altro ad una rapina in strada. Gli avvocati Giulia Gai e Andrea Furlanetto nei prossimi giorni potrebbero fare istanza di arresti domiciliari.

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