«Preghiamo per tutti i marittimi e auspichiamo un impegno globale contro la tratta degli esseri umani e il lavoro forzato nel settore della pesca. #giornatamondialedellapesca». Questo il tweet di Papa Francesco diffuso dal suo account in nove lingue @Pontifex in occasione della Giornata Mondiale della Pesca che ricorre oggi,

Per la ricorrenza la Santa Sede ha diffuso un messaggio in cui invita ad una maggiore sensibilità verso la situazione dei pescatori, spronando in particolare le agenzie internazionali a lasciare da parte gli antagonismi legati alla mera ricerca del profitto e adoperarsi invece nel diffondere la ratifica e l’attuazione degli strumenti internazionali che possono migliorare le condizioni di vita dei lavoratori della pesca e delle loro famiglie, come pure lo stato ambientale delle risorse ittiche.

Il testo è stato letto oggi a Roma, nella sede della Fao, dal cardinale Peter Appiah Turkson, prefetto del Dicastero per lo Sviluppo umano integrale, in apertura dell’incontro sul tema “I diritti dei lavoratori sono diritti umani: lavorare uniti per garantire i diritti dei pescatori e rafforzare la lotta contro il traffico e il lavoro forzato nel settore ittico”.

Durante l’incontro hanno preso la parola, a nome della Santa Sede, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati, e monsignor Fernando Chica Arellano, osservatore permanente presso la Fao, l’Ifad e il Pam.

Nel testo vaticano si denunciano le condizioni di lavoro disagiate, lo sfruttamento e gli abusi fisici e verbali dei pescatori, il traffico di esseri umani, la sostenibilità degli stock marini, l’inquinamento e altri problemi ambientali. Questa lunga e preoccupante lista di problemi e criticità coinvolgono a livello planetario il mondo della pesca: è una «realtà inquietante e dolorosa» di fronte alla quale «noi, come Chiesa, non possiamo restare in silenzio», si legge nel messaggio.

Viene ricordata poi l’importanza di celebrare una Giornata Mondiale della Pesca, considerando che «le catene globali di valore del pesce, che includono la produzione, la lavorazione, la distribuzione e il commercio del prodotto, forniscono mezzi di sostentamento per oltre 800 milioni di persone e che il consumo di pesce nel mondo provvede all’incirca al venti per cento delle proteine animali di oltre tre miliardi di persone».

Dietro queste cifre significative, però, si celano «innumerevoli e persistenti problemi», osserva la Santa Sede. Innanzitutto va richiamato quanto stabilito dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e ricordato che tali diritti «devono essere anche i diritti dei pescatori». Purtroppo, si sottolinea, nonostante gli sforzi volti a trovare soluzioni alle numerose problematiche, «il numero dei governi che hanno ratificato gli strumenti internazionali è ancora piuttosto esiguo, e in alcuni luoghi l’industria della pesca continua ancora a piegarsi alla politica della ricerca del profitto».

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