L’onda blu in Mississippi è stata arginata. Al ballottaggio per il seggio al Senato degli Stati Uniti ha trionfato la candidata repubblicana dell’ultradestra sostenuta dal presidente Donald Trump, Cindy Hyde-Smith. Con oltre il 94% dei voti scrutinati si è aggiudicata il 54,4% delle preferenze, contro il 45,6% del rivale democratico, Mike Epsy, afro americano. È l’ultima sfida delle elezioni Usa di metà mandato che hanno riconsegnato ai democratici la Camera dei Rappresentanti ma ampliato a 53 seggi su 100 (da 51) la maggioranza del Gran Old Party (Gop) al Senato.

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TEST SUL TRUMPISMO

La vittoria della Hyde-Smith, considerata un test sul trumpismo (e sul razzismo) nel profondo Sud degli Usa, segnala che la virata a destra dei candidati può essere estrema senza per questo pregiudicare loro la vittoria. Per trascinare la favorita senatrice uscente Hyde-Smith al traguardo, il presidente Donald Trump ha tenuto alla vigilia del voto ben due comizi in Mississippi, attaccando le carovane di migranti, difendendo l’uso dei lacrimogeni contro i clandestini e definendo l’indagine sulle interferenze di Mosca nelle elezioni Usa «una caccia alle streghe spazzatura».

LO SCHIAFFO AI MODERATI

A mezzo secolo dall’approvazione del “Civil Rights Act” e del “Voting Rights Act” e dopo aver eletto il primo presidente di colore della storia Usa, Barack Obama, l’esito dell’urna in Mississippi dimostra che non c’è spazio per i candidati bianchi moderati nel profondo Sud degli Stati Uniti.

LE BATTUTE XENOFOBE

Nello Stato che vanta il maggior numero di linciaggi tra 1882 and 1968, la Hyde-Smith durante la campagna elettorale non ha esitato a fare una battuta choc dicendosi pronta sedere «in prima fila» nel caso di «un’impiccagione pubblica». Si è poi scusata ammettendo che qualcuno si sarebbe potuto sentire offeso, dopo che il video con la sua esternazione è diventato virale.

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IL TRIONFO DELL’ESTREMISMO

La Hyde-Smith è una trumpiana doc. Secondo FiveThirtyEight ha sempre votato con il presidente, condividendone la linea dura contro gli immigrati, le armi facili, le politiche contro l’aborto e le simpatie per il nazionalismo bianco. Ha posato con oggetti dei confederati, compreso un fucile, definendo quello il punto più alto della storia del Mississippi. Ma non c’è stata una “nuova Alabama” dove le accuse di aver molestato delle minorenni rivolte al candidato Gop sostenuto da Trump, Roy Moore, gli costarono l’elezione a favore del democratico Doug Jones, primo senatore liberal dello Stato da 25 anni. In Mississippi hanno trionfato il il trumpismo, l’intolleranza nei confronti delle minoranze le e le battute xenofobe. Il presidente americano ha esultato. «Congratulazioni alla senatrice Cindy Hyde-Smith per la grande vittoria nello Stato del Mississippi - ha twittato - siamo orgogliosi di te».

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