Papa Francesco incoraggia i giovani coreani e di altri Paesi del mondo a diventare «costruttori di pace»: è quanto afferma un messaggio recapitato tramite la Segreteria di Stato vaticana in risposta alla lettera che 100 giovani hanno inviato al Pontefice, dopo aver preso parte, nella scorsa estate, al Pellegrinaggio giovanile mondiale nella Zona Demilitarizzata, alla frontiera tra le due Coree, intitolato “Venti di pace 2018”.

Come spiega l’agenzia Fides citando fonti dell’Ufficio comunicazioni dell’Arcidiocesi, era stato il cardinale Andrew Yeom, arcivescovo di Seoul, a consegnare la missiva dei giovani al Papa che ora ha risposto rinnovando «la sua preghiera per una pace duratura nella penisola coreana». Nel messaggio il Papa auspica anche che «il pellegrinaggio possa ispirare tutti a cooperare alla costruzione di un mondo fondato sulla solidarietà fraterna e sulla pace duratura».

Il Comitato per la riconciliazione del popolo coreano nell’Arcidiocesi di Seoul, organizzatore del Pellegrinaggio, ha trasmesso le lettera del Papa a tutti i giovani partecipanti. L’iniziativa è sponsorizzata dal Ministero sudcoreano della Cultura, dello sport e del turismo, e dal Ministero dell’Unificazione. L’obiettivo è condurre giovani provenienti da diverse zone del mondo a compiere un viaggio al confine coreano, per poi tornare nei rispettivi Paesi come “apostoli di pace”, dopo aver vissuto un’esperienza di incontro, condivisione e preghiera. Quest’anno, i giovani provenivano da Laos, Messico, Malta, Stati Uniti, India, Cina, Pakistan, Corea del Sud.

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