Un lettore scrive:

«Abbiamo assistito venerdì sera al Regio al bello spettacolo per famiglie “L’Elisir raccontato ai ragazzi”.

«A un certo punto, mentre la brava attrice parlava del brano più famoso dell’opera, “Una furtiva lacrima”, si è sentito in sala un suono molto sgradevole, metallico, che sembrava riprendere malamente le prime note dell’aria.

«Questa mattina ho chiamato un amico che lavora in teatro, il quale mi ha “confessato” che si è trattato di uno scherzo, del tutto inatteso e imprevisto, degli orchestrali all’attrice.

«Mi domando se questa mancanza di professionalità e di rispetto per il pubblico che ha pagato sarebbe stata possibile ai tempi di Noseda.

«Ma la buona notizia è che al Regio, nonostante le mille difficoltà, non è passata la voglia di ridere».

Gianpiero Lauro

Un lettore scrive:

«Lo scorso 20 novembre La Stampa pubblicava un articolo sullo spaccio e sulla movida molesta in Santa Giulia. L’articolo diceva che i vigili avevano fornito al parroco della chiesa Santa Giulia i numeri di cellulare diretti per avvisarli nel caso in cui succedesse qualcosa.

«Il parroco, nonostante nella notte ci sia stato un concerto e banchetti abusivi (sono piuttosto frequenti), non se l’è sentita di metterli al corrente, dicendo che non è compito suo fare la spia dei vigili.

«Abito in questa piazza ormai diventata terra di nessuno e abbandonata dalle istituzioni, nella quale sotto gli occhi di tutti, spacciatori e band notturne sono padroni della piazza e delle vie limitrofe, comprese le cancellate.

«Vorrei dire al parroco in questione che non si tratta di fare la spia, ma di dare una mano ai suoi parrocchiani, affinché possano dormire la notte e porre rimedio alla presenza degli spacciatori e di coloro che disturbano la quiete notturna con band improvvisate.

«Poi se il comandante dei vigili volesse fornirmi i numeri dei cellulari diretti mi impegno a fare la spia».

Antonino Restifo

Una lettrice scrive:

«Il governo giallo-verde faccia pure fare l’analisi costi/benefici della Tav (l’ennesima, perché nel corso del tempo ne sono già state fatte sette da parte di organismi indipendenti, e tutte hanno concluso che l’opera è conveniente), però abbia il coraggio di ammettere che i costi sono molto accresciuti dalle enormi spese per pagare l’imponente schieramento di forza pubblica purtroppo indispensabile a difendere il cantiere di Chiomonte dall’ala violenta dei No Tav.

«Ala violenta che il movimento contrario alla Torino-Lione, di cui i Cinque Stelle sono uno dei nuclei storici, non ha mai sconfessato».

E.P.