L’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato il Global Compact sull’immigrazione al quale la scorsa settimana avevano aderito i 164 Paesi partecipanti alla conferenza di Marrakech. Nella votazione al Palazzo di Vetro, l’Italia si è astenuta, insieme ad altri 11 Paesi, mentre sono stati 152 i voti a favore, e cinque quelli contrari, tra i quali quelli di Stati Uniti ed Ungheria. Oltre a Stati Uniti ed Ungheria hanno votato contro Israele ed altri due Paesi della Ue, Repubblica Ceca ed Ungheria. Tra gli astenuti oltre all’Italia, l’Austria, l’Australia, la Svizzera e la Bulgaria. Il Belgio ha votato a favore nonostante ieri il premier Charles Michel si sia dimesso a seguito della crisi del suo governo provocata dalle dimissioni dei ministri della Nuova Alleanza Fiamminga, usciti dal governo contestando il sì del premier al Global Compact sull’immigrazione.

Il governo italiano decide di non decidere e rinvia sine die il Global Compact e la conta all’interno della maggioranza. Come da previsioni la Camera ha dato il via libera alla mozione di Lega e M5S, che impegna il governo a decidere sulla firma o meno dell’accordo proposto dall’Onu, dopo aver riferito all’assemblea e dopo un approfondito dibattito parlamentare. Non è tutto. L’esecutivo, prima di firmare o meno il documento che stabilisce alcune linee guida nella gestione dell’immigrazione in tutto il mondo, intende valutare i primi mesi di applicazione per gli altri paesi già firmatari. Bocciati i documenti proposti da Fratelli d’Italia (contrari alla firma), Pd e Leu (favorevoli).

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Al di là del merito dell’intesa, che non è vincolante, il Global compact for migration rischia di essere un terremoto nell’esecutivo gialloverde. Salvini non ha dubbi: «La posizione mia e della Lega è assolutamente contraria, perché sono scelte che spettano ai singoli Stati». Il governo italiano, secondo il titolare dell’Interno, «ha fatto una scelta precisa: a Marrakesh non c’era e non ha firmato quel testo. Mi auguro che l’intera coalizione resti compatta su questo tema». Più cauto il premier Giuseppe Conte (che in precedenza aveva espresso parere favorevole): «L’importante è entrare nel merito. Il Global compact non è lo strumento per valutare se l’Italia è nel consesso dei grandi». Fondamentale, ribadisce, è non parteciparvi «emotivamente» altrimenti «si rischia la crisi come in Belgio».

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Il vero problema resta quindi nel Movimento 5 Stelle, diviso profondamente sul tema, con l’ala più vicina a Roberto Fico indiscutibilmente a favore dell’accordo, mentre l’altra più propensa a condividere la posizione della Lega. «Per forza dobbiamo sederci al tavolo con tutti gli altri Paesi del mondo per affrontare questa problematica» dei migranti, ricorda il presidente della Camera. «Ed è chiaro che a quel tavolo ci devi stare e firmare un patto che affronti il fenomeno migratorio con un approccio globale, che poi è la posizione dell’Italia. Ogni Stato deve fare la sua parte», pungola la terza carica dello Stato.

Critiche le opposizioni con in prima linea Giorgia Meloni, firmataria della mozione per il “no”: «Fratelli d’Italia si batterà fino alla fine perché l’Italia dica no al Global Compact e continuiamo a non capire la posizione della maggioranza e in modo particolare della Lega che finora ha sempre detto di voler difendere i nostri confini». «Anche sul Global Compact il governo è allo sbando - twitta Maurizia Martina - maggioranza chiede di rinviare il voto. Giocano la loro propaganda sulla pelle del Paese ancora una volta». «L’Italia non può permettersi questa totale assenza di credibilità», tuona Francesco Lollobrigida (Fdi).

Guterres: bene voto Onu, auspico nuove adesioni
Il Segretario Generale dell’Onu Antonio Guterres ha dato il benvenuto all’adozione da parte del Global Compact per la Migrazione auspicando che i paesi che hanno scelto di rimanere fuori dal processo ne riconoscano il valore e rivedano la loro posizione. «Il Global Compact è un accordo non legalmente vincolante che riafferma i principi fondamentali della nostra comunità globale, tra cui la sovranità nazionale e i diritti umani universali, indicando allo stesso tempo la strada verso una azione umana e ragionevole a beneficio dei paesi di origine, transito e destinazione e degli stessi migranti», ha detto il capo dell’Onu.

Passa mozione M5s-Lega, Italia rinvia
Mentre l’Assemblea generale dell’Onu approva il Global compact con l’astensione dell’Italia, la maggioranza rinvia ogni decisione. L’Aula della Camera ha approvato la mozione di M5S e Lega che impegna il governo a «rinviare la decisione in merito all’adesione dell’Italia» «in seguito ad una ampia valutazione con riferimento alla sua effettiva portata» al “Patto globale per una migrazione sicura, ordinata e regolare”, adottato il 12 dicembre dalla Conferenza Intergovernativa di Marrakech in Marocco con i «si» di 164 paesi e presentato come la più ampia iniziativa strategica di revisione dei flussi migratori e della loro gestione. Bocciate, invece, tutte le altre mozioni, che prevedevano di impegnare il governo da subito a sottoscrivere o meno l’accordo.

L’opposizione protesta per questa scelta attendista, decisa dalla maggioranza per sopire le divisioni al suo interno tra la Lega che si oppone alla firma e una parte del Movimento Cinque Stelle che, a partire dal presidente della Camera Roberto Fico, chiede che l’Italia si sieda al tavolo dell’accordo, «per collaborare e poter firmare un patto che renda il fenomeno migratorio culturalmente con approccio globale che è la posizione dell’Italia».

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