Cuneo renderà omaggio a Mario Meinero, medico chirurgo, a lungo impegnato in progetti umanitari in Palestina, morto d’infarto la sera di Natale a Coviolo (Reggio Emilia), il suo paese d’adozione. Aveva 72 anni. Dopo i funerali celebrati a Coviolo (dove ha partecipato una folla commossa e anche Mai Alkaila, ambasciatrice della Palestina in Italia), le ceneri saranno tumulate domani, alle 14,30, al cimitero di frazione Spinetta, a Cuneo.

Suonava il violino

Originario del capoluogo provinciale, dopo la laurea Meinero iniziò la sua carriera a Modena, per proseguire a Reggio e Correggio, dov’era diventato primario di Chirurgia. Dal 2001 al 2005 fu impegnato in Umbria, a Città di Castello, senza mai tralasciare l’impegno umanitario. Fino al 2015, su incarico del ministero degli Esteri, aveva coordinato un progetto per il miglioramento delle condizioni di salute della popolazione palestinese della Cisgiordania, attraverso il potenziamento di ospedali pubblici nei territori occupati: da Jenin a Jericho, da Beit Jala a Nablus, da Hebron a Gaza. Da tre anni insegnava e formava chirurghi, nell’utilizzo di tecniche mini -invasive, settori in cui Meinero era considerato un professionista di livello internazionale. Il ricordo dell’amico, ex dirigente della Provincia, Giuseppe Viada: «Un maestro di Pace, dotato di una non comune sensibilità, lontano dai formalismi, attento alle relazioni genuine, propenso alla coesione sociale in una realtà di guerra, conflitti e occupazione. Molto legato alle montagne cuneesi, Bisalta e rifugio Garelli le sue mete preferite. Era anche diplomato al Conservatorio di Cuneo: amava e suonava il violino alla pari del bisturi».

Meinero lascia la moglie Daniela Lorenzoni (ex pediatra), la figlia Marina (attrice e regista a Parigi) i fratelli Aldo, Giovanni e Anna.

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