«Festa dei popoli», domani ad Alba, con invito rivolto a tutti gli stranieri presenti nell’Albese di qualsiasi provenienza, religione, etnia, lingua e cultura. Si rinnova così l’appuntamento che si tiene da diversi anni nel giorno dell’Epifania, all’insegna dell’amicizia e della solidarietà, voluto dalla Diocesi albese, insieme con «Migrantes», Caritas, Ecumenismo, associazioni di volontariato e accoglienza come il «Centro Bakhita», impegnate nell’aiuto agli immigrati.

Nel Tempio di San Paolo

L’incontro sarà nel Tempio di San Paolo (alle 14,30) con interventi di persone di vari Paesi del mondo con le loro bandiere, scambi di esperienze, riflessioni, canti e preghiere, con la «Luce di Betlemme» portata dagli scout.

Don Paolo Rocca, direttore diocesano «Migrantes» e coordinatore dell’iniziativa: «Un’occasione da vivere in un clima di fraternità tra genti di fede diversa, per conoscersi, sviluppare una convivenza rispettosa, un passo verso un cammino di pace, contro il razzismo che insorge da più parti».

Il sindaco Maurizio Marello: «La festa è uno dei momenti importanti per l’integrazione. Gli immigrati fuggono da situazioni di ingiustizia, di guerra e credo che debba sempre prevalere l’aspetto umanitario, nell’osservanza della legge da parte di tutti. Ci saranno rappresentanti del Comune». Franco Foglino dell’Ufficio Pace: «Si celebrava già quando io ero bambino sotto il nome di “infanzia missionaria” ed era rivolta a gente lontana. Oggi che gli avvenimenti hanno portato questa gente tra noi è bello che la Chiesa proponga ai credenti di incontrarsi per pensare come accogliere questa novità, per dare un segno che è possibile vivere insieme un’umanità migliore. La festa è una prosecuzione in luce religiosa della marcia che si è tenuta ad Alba, a fine anno, in chiave di inclusione sociale». Nell’ Albese gli stranieri sono oltre seimila.

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