Moavero incassa il sostegno Usa in Europa: vogliamo riformare la Ue, non disgregarla

“Possibile l’allungamento dell’esenzione dalle misure contro l’Iran”. Allarme per l’invasione tecnologica cinese

Moavero incassa il sostegno Usa in Europa: vogliamo riformare la Ue, non disgregarla

L’amministrazione Trump «vede nell’Italia un interlocutore privilegiato in Europa, ma non vuole la disgregazione della Ue, e “l’Italexit” non è neppure in agenda». Washington chiede massima collaborazione per contrastare l’Iran, ma Roma spera di ottenere l’allungamento dell’esenzione dalle misure ristabilite contro Teheran. L’alleggerimento delle sanzioni alla Russia resta escluso, nonostante il nostro governo spinga affinché siano considerate un mezzo per il rispetto delle regole internazionali, e non un fine. «Il ritiro americano dalla Siria avrà un impatto sulle valutazioni dell’Italia riguardo le sue missioni in Afghanistan e Iraq, ma non c’è un calendario preciso». Confermato invece l’apprezzamento per la nostra leadership in Libia. La preoccupazione degli Usa per l’invasione tecnologica cinese finalizzata anche allo spionaggio è forte e reale, ma per limitare lo spazio concesso a Pechino, Roma ha bisogno di un incremento degli investimenti diretti americani nel nostro paese.

Sono gli elementi emersi dai fitti incontri che il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi ha avuto ieri a Washington. Il capo della Farnesina ha iniziato la giornata con i colloqui al Congresso, quindi è andato alla Casa Bianca per vedere il consigliere per la sicurezza nazionale Bolton, poi è tornato a Capitol Hill per incontrare la nuova Speaker della Camera Pelosi, e infine ha cenato col segretario di Stato Pompeo. Moavero ha notato che «il sostegno americano per la tenuta del sistema della Ue è confermato a livello bipartisan. C’è interesse a mantenere un rapporto più specifico col nostro paese, e ho raccolto reazioni positive al fatto che abbiamo evitato la procedura di infrazione sulla legge di bilancio». In vista delle elezioni di maggio l’amministrazione Trump «non fa il tifo in una direzione, e non c’è interesse per una disgregazione della Ue, anche se il voto sarà decisivo per la direzione futura dell’Unione. Gli Usa non vogliono molteplici exit, e nessuno ha avuto la rudezza di sollevare il problema dell’uscita dell’Italia, anche perché non è in agenda, come hanno confermato le dichiarazioni degli esponenti politici del governo».

Il Medio Oriente è stato al centro dei colloqui. Moavero ha detto che «esiste la possibilità di estendere l’esenzione dalle sanzioni all’Iran oltre i sei mesi previsti, ma ciò fa parte di una riflessione in corso. Resta comunque la differente valutazione sull’utilità dell’accordo nucleare, che noi in ambito europeo continuiamo a sostenere». Il disimpegno dalla Siria, e forse dall’Afghanistan, del «principale alleato non potrebbe non avere un impatto sulla valutazione delle nostre missioni, anche perché ho fatto notare la presenza dei militari italiani al confine tra Libano e Israele, ma non c’è un calendario definito».

Durante gli incontri al Congresso il deputato repubblicano Mark Meadows, presidente del Freedom Caucus e stretto alleato di Trump, ha detto che l’amministrazione considera l’Italia un punto di riferimento strategico privilegiato in Europa. Moavero ha apprezzato l’attenzione, sottolineando che l’obiettivo deve essere riformare la Ue per renderla più vicina ai cittadini, e non dividerla o peggio ancora disgregarla. Questo vale anche per il fenomeno delle migrazioni, dove però Bruxelles però ha manifestato una latitanza colpevole. Dei commerci si è parlato con Bill Pascrel, il democratico alla guida della Commissione che se ne occupa alla Camera, dove il consenso bipartisan è per evitare i dazi, anche se il negoziato commerciale con la Ue resta aperto.

In serata Moavero è stato a cena con Pompeo. Una fonte del dipartimento di Stato ha spiegato a La Stampa che le priorità americane ora sono soprattutto l’Iran e i commerci equi con l’Europa. Gli Usa vogliono restare strettamente coordinati con gli alleati, mentre avviano il ritiro dalla Siria, dove potrebbero chiedere un aiuto maggiore rispetto al passato. Lo scopo è continuare ad opporsi insieme all’Isis e frenare l’espansionismo iraniano, ma Pompeo ha detto a Newsmax Tv che sta valutando l’estensione dei waiver alle sanzioni. Washington invece non ha alcuna intenzione di alleggerire le misure contro la Russia, in particolare dopo l’arresto dell’ex marine americano Paul Whelan.

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