Rimarrà aperta anche il giorno dell’Epifania e sarà visitabile fino al 17 febbraio la mostra “Paolo VI. Il Papa degli artisti”, in corso al Museo di Roma. La mostra costituisce un’occasione unica per ripercorrere la storia degli ultimi tre Concili dell’età moderna che hanno determinato nella storia della Chiesa radicali cambiamenti, sia sul fronte teologico-dottrinale, sia sul versante artistico, portando epocali ventate di innovazione.

La storia del Concilio di Trento (aperto nel 1545 da Paolo III), del Concilio Vaticano I (officiato da Pio IX nel 18699) e del Vaticano II (voluto da Giovanni XXXIII nel 1962) è ripercorsa attraverso la figura dei Pontefici che li hanno indetti e officiati mettendone in risalto da un punto di vista pittorico i ritratti unitamente agli oggetti loro appartenuti, evidenziando così l’evoluzione della storia del gusto da un punto di vista sia artistico che liturgico e devozionale.

Nella esposizione - allestita anche per celebrare la canonizzazione di Paolo VI, voluta da Papa Francesco, lo scorso 14 Ottobre 2018 - si vuole sottolineare quindi il legame indissolubile e il riavvicinamento tra la Chiesa e l’arte, fortemente voluti da Papa Montini nella Lettera agli Artisti pronunciata in occasione della chiusura del Concilio Vaticano II. 

Nel percorso espositivi si intende mettere in luce il legame del Pontefice santo con l’arte contemporanea, indagando quelle forme espressive che rendono il messaggio evangelico esplicitamente più vicino agli uomini e più comprensibile, mostrando però non soltanto il linguaggio iperrealista, caro alla Chiesa, ma anche il concettuale, l’astrattismo e altre forme d’arte che comunicano il sentire dell’artista che vive il proprio tempo e si accosta al sacro con il proprio vissuto.

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