«Prima di tutto un grande senso di sollievo anche per la gente che ha fatto questa esperienza durissima, forse è un eufemismo parlare di “esperienza durissima”, e poi anche di gratitudine: ai Paesi europei che hanno cooperato e hanno mostrato una “solidarietà concreta”, per usare proprio le parole dell’appello che ha fatto il Santo Padre il giorno dell’Epifania; al governo di Malta che ha insistito per questa solidarietà concreta. Per il futuro, che si creino delle garanzie e strutture di solidarietà perché un’esperienza così non si ripeta». Così l’arcivescovo di Malta, monsignor Charles Scicluna, commenta a Radio Vaticana Italia l’esito positivo della vicenda dei 49 migranti che erano stati salvati da Sea Watch 3 e Sea Eye. Sul caso era intervenuto anche Papa Francesco durante l’Angelus di domenica scorsa.

«È sempre un richiamo alla coscienza dell’umanità, quello del Papa. È una parola paterna che poi non obbliga nessuno, ma il Papa con il suo accorato appello ha fatto ricordare all’umanità che il tasso di civiltà si calcola quando noi mostriamo solidarietà concreta gli uni con gli altri», sottolinea Scicluna. «Speriamo prima di tutto - prosegue - che si rispetti il principio dell’unità familiare, secondo me le autorità europee hanno già a cuore questo principio di non dividere le famiglie. Secondo, questo è un principio di solidarietà che rispetta anche il principio della proporzionalità e mostra anche come può funzionare un sistema dove tutta l’Europa si fa carico di una responsabilità che ha».

«Noi, Paesi del sud europeo - aggiunge l’arcivescovo - abbiamo sempre detto che la nostra porta non è solo una porta a un Paese individuale e particolare ma è una porta all’Europa, per cui quando dei migranti bussano alla porta sud dell’Europa, è giusto che l’Europa risponda come Unione europea, perché altrimenti se l’Unione europea è presente solo quando il tempo è bello, e quando c’è il maltempo tutti ci chiudiamo nella nostra piccola “casucciola”, ecco, così non funziona...».

Quanto al fatto che sia la Chiesa valdese ad accogliere i migranti che arriveranno in Italia, Scicluna sottolinea: «Secondo me ci sono momenti di ecumenismo che sono veramente la gloria della cristianità. San Giovanni Paolo II parlava dell’ecumenismo del martirio ma c’è anche l’ecumenismo della carità e della solidarietà e questo gesto dei fratelli valdesi è una conferma di quanto possa essere potente la testimonianza della solidarietà e dell’ecumenismo della compassione e della fratellanza».

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