Un viaggio internazionale al mese per Papa Bergoglio nel primo semestre del 2019. E a maggio anche due. Dopo la visita in Bulgaria e in Macedonia del 5-7 maggio, Francesco si recherà il 31 dello stesso mese in Romania fino al 2 giugno. 

La notizia della trasferta rumena del Pontefice circolava già da mesi, specie dopo l’udienza del maggio scorso in Vaticano al primo ministro Viorica Dăncilă; ieri sera nel Paese era data già per certa. Questa mattina è giunta poi la dichiarazione ufficiale del direttore ad interim della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti, in cui si legge che: «Accogliendo l’invito del presidente, delle autorità dello Stato e della Chiesa cattolica della Romania, Sua Santità Papa Francesco compirà un viaggio apostolico nel Paese dal 31 maggio al 2 giugno 2019, per visitare le città di Bucarest, Iaşi e Blaj e il Santuario mariano di Șumuleu Ciuc. Il programma del viaggio sarà pubblicato a suo tempo». 

È forte nel viaggio l’impronta ecumenica essendo la Romania 

Il logo della visita di Francesco in Romania

La Romania viene infatti spesso chiamata «Giardino della Madre di Dio», una formula cara a tutti i fedeli, usata anche da San Giovanni Paolo II durante la visita del 1999. La visita di Bergoglio riprende quindi questo accento mariano, con un chiaro invito a riunirsi tutti sotto la protezione - simboleggiata appunto dal manto - della Madre. «Francesco ha sempre esortato all’unione delle varie forze, a rifiutare gli egoismi e dare un peso centrale al bene comune. Il Successore di Pietro viene in Romania per invitare all’unità, per confermare nella fede», spiega infatti una nota della Santa Sede. Nel logo vengono inoltre usati i colori che richiamano quelli della bandiera nazionale: azzurro, giallo e rosso.

Nella nazione la notizia dell’arrivo del Pontefice è stata accolta con grande entusiasmo, come afferma a Tv2000 il portavoce dell’Arcidiocesi di Bucarest, don Francis Dobos: «La visita di Papa Francesco spero porti una boccata d’ossigeno spirituale per la Romania», afferma. «Rivolgiamo a Papa Francesco una grande gratitudine per aver accettato l’invito a visitare questa periferia dell’Europa dopo 20 anni dalla visita di Giovanni Paolo II. È una visita di Stato, pastorale ed ecumenica essendo la Romania un Paese a maggioranza ortodossa».

«Speriamo - ha aggiunto don Dobos in riferimento anche al motto - che il Papa ci aiuti a camminare per il bene comune del Paese e dia un impulso ai cristiani a camminare verso l’unità, indipendentemente dalla confessione....». «Speriamo che la visita del Santo Padre possa mettere insieme da un certo punto di vista anche le forze politiche affinché lavorino tutti al bene comune del Paese».

Dopo i viaggi in Albania (2014), in Polonia (2016) e in Lettonia, Lituania ed Estonia (2018), Papa Francesco tornerà quindi nell’Europa dell’Est. Tra le trasferte papali confermate ufficialmente per il 2019 ci sono quella imminente del 23-27 gennaio a Panama per la XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù; ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, dal 3 al 5 febbraio per partecipare all’Incontro Interreligioso Internazionale sulla “Fratellanza Umana”; in Marocco, dal 30 al 31 marzo. 

Sono stati poi annunciati ma non confermati viaggi in Giappone, in MozambicoMadagascar e nelle due Coree, su invito di Kim Jong-un portato in Vaticano dal leader sudcoreano Moon Jae-in il 18 ottobre.

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