Fazzolettone scout e dignità arcivescovile. Francesco ha affidato oggi a monsignor Paolo Giulietti, 55 anni, il governo pastorale dell’arcidiocesi di Lucca accettando la rinuncia presentata per raggiunti limiti di età da monsignor Benvenuto Italo Castellani, 75 anni, che va in pensione dopo oltre tre lustri di episcopato in Toscana.

Giulietti dal 2014 era vescovo ausiliare e vicario generale dell’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve. Dal 1991 al 2001 aveva ricoperto nel capoluogo umbro l’incarico di vicario parrocchiale a San Sisto e di assistente dei giovani di Azione Cattolica e dei volontari impegnati nell’accompagnamento dei carcerati in libertà provvisoria. Dal 2001 al 2007 è stato direttore dell’ufficio nazionale Cei per la pastorale giovanile, poi da 2007 al 2010 è stato parroco di San Bartolomeo Apostolo nel comune umbro di Ponte San Giovanni diventando nel 2010 anche vicario generale.

Eletto il 30 maggio 2014 alla sede titolare di Termini Imerese e vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, un anno dopo è stato protagonista di un curioso “fuori programma” andato in scena a piazza San Pietro durante l’incontro tra Francesco e i giovani dell’Agesci. È toccato, infatti, a un suo confratello, l’arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio, “garantire” per lui al grande raduno affinché potesse avvicinarsi al Papa.

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Monsignor Paolo Giulietti, infatti, ausiliare di Perugia da qualche mese, si era presentato la mattina del 13 giugno 2015 con la divisa da scout, camicia azzurra, pantaloni corti blu e fazzolettone. E una croce pettorale in legno, in stile francescano. Giovane tra i giovani, felice con loro. Poi, per salutare Francesco, si era messo in fila dietro il presule Miglio.

Giulietti fu poi accolto da Bergoglio con un gesto d’affetto e di evidente simpatia, mentre nel seguito papale alcuni prelati e gendarmi guardavano la scena un po’ interdetti e sorpresi. Nei sei anni trascorsi al servizio nazionale per la Pastorale giovanile della Cei, Giulietti si è distinto nell’organizzazione della partecipazione di migliaia di giovani italiani alle Giornate Mondiali della Gioventù di Toronto (2002) e di Colonia (2005). Per diversi anni è stato assistente diocesano del Settore Giovani dell’Azione Cattolica e dell’Acr e del gruppo Fuci di Perugia.

È stato anche responsabile e formatore degli obiettori di coscienza della Caritas diocesana e assistente spirituale della comunità di accoglienza Caritas per detenuti “San Giuseppe Cafasso”. È stato parroco ed amministratore parrocchiale dal 2007 al 2012 e da vicario generale (nomina ricevuta nel 2010) ha svolto le funzioni di amministratore parrocchiale, oltre ad essere canonico della cattedrale di San Lorenzo. Assistente spirituale della Confraternita di San Jacopo di Compostela a Perugia, presidente dell’Associazione “Hope”, direttore dei programmi di Umbria Radio (emittente diocesana a diffusione regionale aderente al circuito nazionale InBlu) e membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione Giovanni Paolo II per la gioventù a Roma.

«Con don Paolo abbiamo fatto un percorso insieme nella Cei, lui guidando la Pastorale Giovanile, io quella Vocazionale: lo conosco bene e ho avuto modo di apprezzare il suo operato e il suo pensiero, quindi questo passaggio lo vivo in maniera davvero serena e naturale anche come percorso di fede ed ro fra gli altri vescovi a imporre le mani durante la consacrazione episcopale di monsignor Paolo avvenuta a Perugia. Credo sia un segno di continuità», ha commentato monsignor Italo Castellani in occasione dell'incontro in arcivescovado per dare la comunicazione del nome del suo successore.

L’ordinario uscente dell’arcidiocesi ha annunciato commosso il nome del suo successore. Castellani era stato nominato vescovo coauditore il 31 maggio 2003 da papa Giovanni Paolo II. Prese poi il posto di Bruno Tommasi, vescovo di Lucca, il 22 gennaio 2005 dopo il raggiungimento dei limiti di età del suo predecessore. A norma di diritto canonico Castellani aveva presentato le sue dimissioni lo scorso 20 giugno in attesa delle decisioni di Francesco.

«Un figlio che parte. Un fratello e un amico», osserva il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza episcopale italiana. «Ho appreso inizialmente con turbamento la notizia - ha aggiunto Bassetti - ma poi le cose si vedono con gli occhi della fede e con il senso della Chiesa. Con la nomina di monsignor Giulietti, il Papa ha voluto esprimere affetto e stima a un giovane vescovo». E si tratta di un «riconoscimento anche per l’arcidiocesi di Perugia perché quella di Lucca della quale sarà vescovo Paolo è una delle più importanti della Toscana».

Bassetti ha spiegato di avere avuto «assicurazioni dal Santo Padre che a breve Perugia avrà un nuovo vescovo ausiliare». Ruolo che monsignor Giulietti ha ricoperto per cinque anni. «Andrà via comunque solo dopo Pasqua», ha detto il cardinale. Il perugino Giulietti ha parlato della sua nomina come di «un dono: è un cammino che continua, un percorso che unisce al di là delle distanze».

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