Nelle conversazioni telefoniche con le operatrici si parlava in termini soft di massaggi «romantici». Ma in realtà di romantico c’era ben poco: gli uomini che anche dalle province vicine affrontavano il viaggio di chilometri per arrivare a Novara, al centro massaggi cinesi «Sole» di via Tadini 19B, nel signorile quartiere del Sacro Cuore, sapevano benissimo che dietro a quel termine poetico si nascondeva il classico «happy ending».

Ne erano testimonianza i numerosi commenti sui forum dei siti hard, con vere e proprie recensioni del posto e delle sue dipendenti. Per la prostituzione in quel centro, il primo degli undici chiusi dai carabinieri in città, in tribunale è stata condannata a 2 anni e 6 mesi di carcere la titolare S. C. 35 anni, con le pene accessorie (interdizione) relative alla capacità economica e contrattuale. L’imputata è stata assolta solo dall’accusa di esercizio abusivo della professione di estetista, imputazione che gravava anche sulla sorella S. W. C., 41 anni, dipendente del centro, prosciolta. Erano difese da Giuseppe Laguzzi.

I testimoni

Secondo l’accusa, per ciascun massaggio hard, il centro incassava fino a 70 euro. L’hanno confermato i clienti, sentiti come testimoni. Uno proveniente da Vercelli: «Ero venuto a Novara dopo aver visto un annuncio su una bacheca online. Mi hanno fatto un massaggio particolare, era data per scontata. Poi mi hanno dato una fattura da 50 euro anche se ne ho pagati 70».

Poco importa, del resto, perché al loro ingresso i militari avevano trovato blocchetti di fatture di diversi anni precedenti, probabilmente mai consegnati al commercialista. Un sessantenne del Varesotto è stato trovato nudo proprio al momento del blitz: «Mi avevano parlato di massaggio “romantico”, ma quando mi hanno toccato le parti intime non sono rimasto sorpreso».

Fra i clienti anche un settantenne di Novera: «Ho pagato 200 euro, prezzo che secondo me comprendeva il massaggio prolungato e il “premio” finale». Nei forum online coi commenti degli utenti, espressioni terra terra e colorite: «Massaggio delicato al lato B, e ancora più delicato al lato A», scriveva qualcuno quasi in codice. Soltanto una delle frasi, tra le meno volgari, che i carabinieri avevano monitorato in quell’anno, nel 2013.

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