In Italia pochi intellettuali cattolici hanno attraversato il Novecento con il suo rigore e la sua capacità di analisi critica. A un anno e mezzo dalla scomparsa, l’Università Roma Tre dedica un “seminario di studi per una ricerca biografica” a Ettore Masina giornalista, scrittore e politico, amico di Paolo VI e fondatore, con Paul Gauthier, della “Rete Radié Resch” di solidarietà internazionale.

Il 25 gennaio, nella sala del Consiglio al Dipartimento di studi umanistici in via Ostiense 236, sette studiosi offriranno spunti di riflessione sulla figura di un “cattolico errante”, nato a Breno in Val Camonica nel settembre 1928, inizialmente inviato e vaticanista de Il Giorno. A caratterizzare il suo percorso tra fede e cultura è stato soprattutto il legame spirituale e intellettuale con David Maria Turoldo che durante l’occupazione nazista di Milano collaborò attivamente con la resistenza antifascista. Un impegno che si tradusse nella fondazione del centro culturale Corsia dei Servi.

Il convegno, promosso dall’ateneo capitolino, dalla Rete Radié Resch e dalla Fondazione Lelio e Lisli Basso, approfondirà le fonti, le questioni e le ipotesi per una ricerca biografica su Ettore Masina attraverso la relazione introduttiva di Matteo Mennini, storico del cristianesimo dell’Università Roma Tre.

«Di Ettore Masina si dovrebbe parlare di più per il suo modo di parteciparci la realtà che vive. Anche come poeta: almeno parlare di quel suo particolare stile di comunicare che è fatto di gridi a voce trattenuta, e di silenzi; di aggressioni e di dolcezza; e di tenerezze che si aprono all’improvviso come fiori anche fuori stagione - scriveva di lui il suo grande amico padre Turoldo -. Perché il giardino è sempre coltivato e custodito, sempre sarchiato con amore. E questo giardino è l’anima del mio amico, dove nessun sentimento manca, neppure quello dell’umorismo su di sé; umorismo che è sempre segno di intelligenza specie quando è intorno a se stessi».

Masina viveva dal 1964 nella capitale, dove era arrivato per seguire le cronache vaticane dopo l’elezione a Papa di Giovanni Battista Montini che lui aveva conosciuto come arcivescovo di Milano. E proprio con un viaggio in Palestina al seguito di Paolo VI aveva conosciuto Gauthier, il sacerdote francese con il quale fondò poi, occupandosene a lungo, la rete di solidarietà intitolata ad una bimba palestinese morta di stenti e attiva anche in America Latina.

Il convegno romano del 25 gennaio si compone di sue sessioni: la prima, incentrata sui cattolici a Milano nel secondo dopoguerra, prevede gli interventi di Giorgio Del Zanna dell’Università del Sacro Cuore di Milano, di Ercole Ongaro dell’Itituto lodigiano per la storia dell’età contemporanea sulla «anomalia resistente della rete Radié Resch» e di Federico Ruozzi dell’Università di Modena-Reggio Emilia sui mass media e i cattolici in Italia tra Concilio Vaticano II e anni Ottanta. In Rai dal 1969 e dal 1976 conduttore del Tg2, Ettore Masina lavorò con Andrea Barbato, Italo Moretti e Giuseppe Fiori. Nell’83 il salto in politica, eletto parlamentare nelle fila della Sinistra indipendente e poi con il Pci per più mandati fino al ’92, svolgendo tra gli altri il ruolo di segretario della commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai. Dopo lo scioglimento del Pci è stato membro della direzione del Pds.

Tra le sue amicizie nelle gerarchie ecclesiastiche quella con il cardinale Achille Silvestrini, ministro degli Esteri della Santa Sede e protagonista con il segretario di Stato Agostino Casaroli della “Ostpolitik” vaticana durante la Guerra fredda. Chiusa a metà anni '90 la stagione politica, Masina riprese l'attività giornalistica e di scrittura, sempre nel segno dell'impegno osservatore attento e profondo di temi politici ed ecclesiali.

Il seminario di studi organizzato all’Università Roma Tre si articola poi in una seconda sessione focalizzata sulla stagione del post-concilio in Italia e affidata a Giovanni Turbanti, storico della Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna. Sarà poi Giancarlo Monina dell’università Roma Tre ad analizzare l’impegno dei cattolici progressisti nel Tribunale Russell II (poi denominato Tribunale permanente dei popoli) , costituito nel 1966, su iniziativa di Bertrand Russell, con il nome di “International War Crimes Tribunal” per giudicare i crimini commessi durante la guerra del Vietnam. Nella giuria il penalista e padre costituente Lelio Basso, Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Julio Cortazar.

La prima sessione del Tribunale si svolge a Stoccolma dal 2 al 10 maggio 1967. La seconda a Copenaghen dal 21 al 30 novembre 1967. Autore di saggi religiosi ( Il vangelo secondo gli anonimi, Il Dio in ginocchio, Il Califfo ci manda a dire) e di celebri biografie: tra queste, più volte ristampata e considerata una delle migliori a livello internazionale, la storia del santo salvadoregno Oscar Romero, L’arcivescovo deve morire, ma anche Diario di un cattolico errante. 1992-1997 In viaggio fra santi, burocrati e guerriglieri, e L’Airone di Orbetello. Storia e storie di un cattocomunista.

Prima delle conclusioni del seminario di studi affidate Roberto Rusconi, ordinario di storia del Cristianesimo all’Università Roma Tre, i relatori ricorderanno l’attività parlamentare di Ettore Masina, che fu anche apprezzato scrittore di romanzi e racconti, tra cui Il Vincere, pubblicato nel 1994.

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