Nuovo Cda Rai con sorprese. Sulla carta, ossia sull’ordine del giorno di domani, si legge che in Consiglio di Amministrazione Rai si dovrebbe cominciare a discutere del nuovo piano industriale dell’azienda di viale Mazzini. Tra i punti sui quali comincerà un confronto, il rafforzamento del canale all news, programmi legati alla digitalizzazione e all’innovazione, con il potenziamento, probabilmente anche con inserimento di nuovo personale, dell’area “social”.

Ma non è esattamente così, il punto caldo riguarda il comparto nomine. L’ex presidente della Rai Monica Maggioni sarà nominata amministratore delegato di RaiCom, (società del gruppo Rai che si occupa della diffusione dei canali della capogruppo, nel mondo) mentre Marcello Foa ne sarà il presidente. Gianpaolo Tagliavia sarà amministratore delegato di Rai Pubblicità. Cambio repentino di scenario perché dall’epoca di Gubitosi, direttore generale, si è sempre proceduto nominando per le partecipate Rai esclusivamente i dirigenti, così che gli emolumenti tornassero nelle casse dell’azienda. Adesso si cambia regime e dunque la lottizzazione politica ora pare debba trovare un perfezionamento economico. Domani è quasi certo che si procederà con le nomine, sempre nel Cda di RaiCom, di Igor De Biasio in quota Lega, mentre a Rai Pubblicità dovrebbero approdare Beatrice Coletti dei Cinquestelle e Giampaolo Rossi di Fratelli d’Italia, lo stesso Rossi che avrebbe dovuto blindare Foa con una nomina a vicepresidente, eventualità tramontata dopo i ricorsi dell’opposizione.

Facendo qualche conto in tasca, per esempio a Marcello Foa, si realizza che bissando gli incarichi, aggiungerebbe ai 114 mila euro lordi annui da presidente e ai 66 mila euro lordi che gli spettano da membro del Cda della stessa azienda, altri 40 mila dovevano arrivargli da RaiCom, ma, a quanto si è appreso, Foa ha rinunciato a questo compenso come presidente designato.

Per le altre tre nomine dal Cda: ai 66 mila euro lordi dovranno applicare un sovrappiù di ventimila euro lordi l’anno considerando il cumulo dei gettoni relativi alle chiamate. Uno scambio di favori tra partiti di governo o para-governativi che ha visto fuori l’opposizione e il membro eletto dagli interni Rai.

Altre nomine in vista sempre nel ricco paniere di domani per le vice direzioni dell’ammiraglia mentre Maria Pia Ammirati sarà destinata a una direzione documentari mentre Andrea Fabiano, già direttore di Raiuno e di Raidue, è favorito alla guida della struttura che studia nuovi format da inserire in palinsesto.

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