Oltre ai nomi degli amministratori arrestati (Nicola Prettico, Marco Sorbara e Monica Carcea), le 920 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare per 17 indagati nell’inchiesta Geenna spuntano esponenti politici «che hanno mantenuto legami con il sodalizio», la «locale» della ‘ndrangheta che gli investigatori hanno individuato ad Aosta. Sono tre esponenti dell’Union Valdôtaine: l’ex assessore regionale Ego Perron, l’assessore al Comune di Aosta Andrea Paron e l’ex assessore e oggi consigliere di Aosta Valerio Lancerotto. Il reato di associazione mafiosa, contestato a sette indagati, ha come «peculiarità» di consistere «proprio nella sua elevata capacità di penetrazione nelle istituzioni amministrative e politiche della Regione».

Antonio “Tonino” Raso avrebbe promesso aiuto, con un pacchetto di 3-400 voti, alle elezioni comunali del 2015 a Lancerotto, tramite Giuseppe Petullà; aiuto sarebbe stato fornito anche da Marco Di Donato. Intercettati nel 2016, Di Donato (accusato di associazione ‘ndranghetista) parla con Roberto Pezzotti, che «sta lavorando in Comune», spiegandogli: «Buono buono! Vedi che è servito votare Lancerotto!».

Lancerotto non è indagato. Il perché lo spiega il Gip, scrivendo nell’ordinanza che: «Va detto, tuttavia, che l’appoggio degli esponenti del locale a Valerio Lancerotto è stato infatti marginale e, verosimilmente, dettato dalla necessità di mantenere buoni rapporti con Giuseppe Petullà, soggetto che ha dimostrato di essere in grado di stringere accordi con altri candidati alle elezioni in cambio di voti, senza tuttavia appartenere al sodalizio di tipo mafioso». Secondo il gip, «non risulta possibile stabilire se» Lancerotto «fosse consapevole dell’appoggio elettorale e lo abbia accettato».

Paron avrebbe avuto l’appoggio di Filippo Neri, indagato, che intercettato durante un incontro in una cantina vicino alla Porta Praetoria di Aosta, nel novembre 2016, aveva ricordato che Paron aveva raccolto un «bel numero di voti nonostante si fosse candidato con un “partitino”», Creare VdA. Perron, Lancerotto e Paron non risultano indagati.

I commenti dei lettori