Una messa solenne, questa mattina, alle 10.30 in Cattedrale e da oggi, ogni anno in Diocesi, per festeggiare l’annuale Giornata nazionale per la Vita nella prima domenica di febbraio. Con la tradizionale distribuzione delle primule (simbolo della vita nascente) sul sagrato delle varie parrocchie da Imperia a Pietra ligure, e la raccolta di offerte da impiegare per l’acquisto di pannolini, latte in polvere ed omogeneizzati. Il vescovo Borghetti ha voluto riprendere da quest’anno l’impegno di celebrare con l’eucarestia questo appuntamento, inserendolo nel calendario degli eventi diocesani. Ancora una volta, oggi, in una Cattedrale straordinariamente gremita di gente, con diversi lattanti accompagnati in passeggino da mamma e papà, è stato ribadito il sì incondizionato alla vita, sempre e comunque.

“Oggi, nella 41a Giornata per la vita, i tempi sono difficili - ha detto il vescovo Borghetti durante l’omelia - in modo particolarissimo perché sembra che il senso della preziosità e sacralità della vita sia messo in discussione. Il Papa ha detto che questa giornata, fin dalla sua istituzione 41 anni fa, mette in luce il valore primario della vita umana, il dovere assoluto di difendere il diritto a vivere dal concepimento fino al suo naturale spegnersi, diritto che vale anche per l’embrione. No all’aborto, no all’eutanasia, no al disprezzo della vita umana durante tutto il percorso della vita fino alla morte naturale. Ci preoccupa l’inverno demografico, non si nasce più. La società ci aiuta poco, c’è poco sostegno alle politiche familiari. Bisogna sostenere la causa della famiglia, perché la famiglia possa sostenere a sua volta anche la gioia di avere figli. Il Papa ha speso parole di fuoco contro l’aberrante piaga dell’aborto che rimane un crimine. Siamo consapevoli del dramma interiore di tante donne che sono costrette ad abortire, ma sappiamo altrettanto la superficialità con cui a volte l’aborto è diventato un sostituto dei contraccettivi, oggi abbiamo dei contraccettivi abortivi straordinari e mentre magari le statistiche ci dicono che ci sono meno aborti, Si certo ma ce ne sono altri invisibili, sottili, con meno spargimento di sangue che però sono altrettante uccisioni. La vita è un dono di dio, non va disprezzata ma va curata, accompagnata e coltivata. Una società che non percepisce la sacralità e il dono della vita, va verso la barbarie. Il diritto alla vita è radicale. È bello che nella nostra diocesi abbiamo realtà importanti, qui ad Albenga il Cavi, Centro di aiuto alla vita ingauno, che ringrazio per l’assistenza a tante donne aiutate ad allontanarsi dalla piaga dell’aborto, dalla pseudo falsa soluzione dell’aborto e ringrazio il Centro per la famiglia e la vita di Imperia che è il pendant del Cavi e che fa un lavoro meraviglioso e il consultorio diocesano di imperia (pronto ad aprire una sede nei prossimi giorni anche ad Albenga), tutte strutture di accompagnamento, così come ringrazio l’Avo così vicina ai nostri malati negli ospedali, tutte realtà che sono attente ai diritti della persona e alla dignità della vita”.

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