Nelle ore in cui il nuovo ambasciatore italiano in Libia Buccino Grimaldi presenta le proprie credenziali al capo del Consiglio presidenziale libico Fayez Al-Sarraj dal Fezzan, arriva la notizia di violenti scontri anche etnici al confine con il Ciad, dove il 15 gennaio scorso l’esercito nazionale del generale Haftar (Lna) ha lanciato un’offensiva a tutto campo.

Nelle ultime settimane le forze fedeli ad Haftar si sono spinte nel dimenticato profondo Sud del Paese e hanno preso il controllo dell’area di Sebha, la cerniera critica in cui oltre ai ribelli ciadiani sarebbero ancora attivi alcuni gruppi jihadisti scappati da Bengasi. Per questo la sempre bene informata agenzia Nova rivela che i caccia dell’Lna starebbero bombardando a tappeto il villaggio di Marzuq, con conseguenze potenzialmente di rottura. A detta delle testimonianze locali raccolte dal giornale «al Ayam» infatti, le vittime, morti e feriti, sono tutte civili e, non a caso, appartenenti alla tribù Tebu.

«La situazione è molto difficile e al momento siamo assediati» racconta all’emittente «Libya al Hurra» Rahma abu Bakr, il parlamentare di Tobruk eletto a Marzuq che ha chiesto a Tripoli di condannare i raid. Bakr sostiene che tra le fila di Haftar a caccia delle milizie ciadiane ci siano anche i ribelli sudanesi del Darfur legati al movimento Giustizia e uguaglianza (Jem) nemici giurati dei Tebu del Fezzan, uno scontro tribale dunque con sullo sfondo le ostilità tra Sudan e Ciad. Il Jem, in guerra contro il governo di Khartoum, ha però negato qualsiasi alleanza con l’uomo forte della Cirenaica.

Nel frattempo domenica, sull’altro lato della frontiera con il Ciad ,sono entrati in azione i caccia francesi dell’operazione Barkhane a sostegno del governo di N’Djamena. Si tratta di una pattuglia di Mirage 2000 che, a quanto riferisce lo Stato Maggiore di Parigi, avrebbe colpito due volte una colonna armata di oltre 40 veicoli provenienti dalla Libia.

Tripoli segue gli sviluppi sul fronte meridionale, ma la situazione del Paese è critica. Nelle ultime settimane le forze del generale Haftar si sono imposte a Sebha dove i militari legati al Governo di accordo nazionale hanno fatto marcia indietro. Il Lna combatte sul campo e non solo, contrastando il contrabbando di benzina e gas per calmierare i prezzi e guadagnare consenso. Parlando alla tv «al Libya» il deputato di Sebha Masbah Duma ammette che questo intervento «era atteso da cinque anni e che ha portato stabilità nella zona».

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