Tanta gente, quasi un gemellaggio tra le comunità di Lesa, Belgirate e Casale Corte Cerro per salutare don Massimo Galbiati. Il sacerdote, dopo 19 anni, ha lasciato il Lago Maggiore per salire tra le colline del Cusio dove seguirà le parrocchie di Casale Corte Cerro, Ramate e Montebuglio con Gattugno.

A testimoniare l’affetto che lo ha legato alle precedenti comunità la presenza della folta delegazione di ormai ex parrocchiani con le confraternite e il sindaco di Lesa Roberto Brignoli; quest’ultimo ha ricordato l’impegno che il sacerdote ha profuso nei quasi vent’anni di ministero, un pensiero che ha sintetizzato in quell’affettuoso «vogliategli bene» con cui ha concluso il saluto a don Massimo.

Così non ha sorpreso che il nuovo parroco, che ha preso possesso delle parrocchie accompagnato da don Gian Mario Lanfranchini, vicario vescovile per la zona dei laghi, non sia riuscito a nascondere un po’ di commozione non solo per chi ha lasciato, ma anche per la calorosa accoglienza che gli hanno riservato i nuovi parrocchiani. Un benvenuto che è arrivato dapprima dal sindaco di Casale Maria Grazia Richetti e poi dalla gente comune, dagli alpini, dai bambini con il cartello di benvenuto e poi anche con i doni, simbolici, che gli sono stati offerti, conditi con un pizzico di ironia. Oltre al camice e alla pisside anche un paio di scarpe «perché dovendo seguire ben tre parrocchie distanti tra loro di strada ne deve fare tanta». Tra i doni pure una coperta realizzata dalle donne casalesi, una maglia offerta dai giovani dell’unità pastorale, una torta del pane e la fugascina, il dolce tipico del Cusio che a Casale è preparato in un modo particolare.

Piccoli gesti apprezzati da don Galbiati: «Grazie per questi doni perché mi sono sentito subito ben accolto con cori e amicizia - ha detto -, indosserò la maglia dei giovani, sarò vicino a tutti e aiutatemi a camminare insieme, come comunità». v. a.

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