21 giugno 2018

Macron, in una intervista a Le Figarò, attacca i populisti definendoli «lebbra dell’Europa». È Luigi Di Maio a sentirsi tirato in causa. Il ministro dello Sviluppo e del Lavoro attacca: «La vera lebbra è l’ipocrisia di chi respinge gli immigrati a Ventimiglia e vuole farci la morale sul diritto sacrosanto di chiedere una equa ripartizione dei migranti. La solidarietà o è europea o non è».

Sono i giorni in cui anche Saviano attacca la Lega e Salvini a seguito della vicenda relativa alla sua scorta. Lui replica via Twitter: «Gli insulti dei chiacchieroni Macron e Saviano non mi toccano, mi fanno forza. Mentre loro parlano, io oggi sto lavorando per bloccare il traffico di clandestini nel Mediterraneo e per restituire agli Italiani le ville sequestrate ai mafiosi. C’è chi parla, c’è chi fa. Bacioni».

22 giugno 2018

Durante una iniziativa elettorale a Marina di Massa, Matteo Salvini attacca Macron con queste parole: è «un signorino educato che eccede in champagne. Lui a Ventimiglia schiera la polizia non rompa le scatole all’Italia. Ci dia il numero di telefono della sua capitaneria di porto e i prossimi 10 barconi vanno a Marsiglia».

26 giugno 2018

«Oggi è in visita a Roma quel gentiluomo di Macron, sarà lui in grado di accogliere tutti quelli che scappano», dice Salvini all’assemblea di Confartigianato. Poi ci va giù duro: «Se per Macron in Italia non esiste un problema immigrazione, allora che apra subito le porte di casa sua ai 9mila immigrati che la Francia si era impegnata ad accogliere dall’Italia con gli accordi firmati in Europa. Troppo facile farsi la foto col Papa senza rispettare gli accordi e respingendo donne e bambini alle frontiere. L’arroganza francese non va più di moda in Italia», dichiara il vicepremier.

27 giugno 2018

«La Francia si deve chiarire con gli italiani e con se stessa: Macron fa il matto perché è ai minimi della popolarità nel suo Paese. La carezza al Papa è una cosa che non si è mai vista». Sono le parole di Matteo Salvini a margine di un question time alla Camera.

2 luglio 2018

Matteo Salvini alla presentazione di un libro a Milano: «Pensiamo a quello che accade in Francia, con Macron che va a fare il nuovo Napoleone nel mondo mentre è in difficoltà a casa sua».

5 luglio 2018

«La Francia si è sempre mossa esclusivamente per interesse economico, non per diritti umani, solidarietà, generosità e mi ha dato fastidio l’accusa al Governo italiano di cinismo quando penso che il cinismo a casa Macron non manchi». Parole pronunciate da Salvini durante una conferenza stampa al Viminale.

30 agosto 2018

«Macron, che fa il buono, l’anno scorso alle frontiere con l’Italia ha respinto 40mila immigrati, quindi è un buono molto particolare. È un ipocrita, un chiacchierone». Così parlò Salvini ai microfoni di Radio Padova.

4 settembre 2018

Commentando alcuni scontri in Libia, Salvini attacca ancora la Francia: «Penso che dietro ci sia qualcuno. Qualcuno che ha fatto una guerra che non si doveva fare, che convoca elezioni senza sentire gli alleati e le fazioni locali, qualcuno che è andato a fare forzature, a esportare la democrazia, cose che non funzionano mai». La persona a cui fa riferimento è Emmanuel Macron.

21 novembre 2018

La manovra italiana viene bocciata dalla Commissione europea, Macron in un tweet notturno scrive: «Uno Stato responsabile che deve ridurre il deficit». Non nomina direttamente l’Italia, ma l’allusione è chiara.

8 gennaio 2019

Per le relazioni tra Italia e Francia, l’anno parte decisamente male: dietro precisa richiesta di Parigi, la Commissione Europea stoppa l’acquisizione dei Chantiers de l’Atlantique - nuovo nome dei cantieri navali Stx - da parte di Fincantieri, controllata dal governo gialloverde attraverso Cassa depositi e prestiti. L’Eliseo nega qualunque «ritorsione politica», ma il sospetto è forte.

20 gennaio 2019

Il vicepremier Luigi Di Maio: «Se oggi la gente parte dall’Africa è perché alcuni Paesi europei, con in testa la Francia, non hanno mai smesso di colonizzare decine di Stati africani». Macron «prima ci fa la morale, poi continua a finanziare il debito pubblico con i soldi con cui sfrutta l’Africa». Da qui il suggerimento a Bruxelles di imporre sanzioni a Parigi e portare la questione fino all’Onu, perché no. Salvini si accoda allo scontro: «Con la Francia ho un po’ di conti aperti perché ospita da troppi anni terroristi, assassini e delinquenti fuggiti dall’Italia». E taglia corto: «Lezioni non ne prendo da nessuno, tanto meno da Macron». Tanto che il 22 gennaio, tocca a Conte fare da paciere: «è legittimo interrogarsi sull’efficacia delle politiche globali che stiamo perseguendo sia a livello di Unione Europea sia a livello di Stati singoli» ma «questo non vuol dire mettere in discussione la nostra storica amicizia con la Francia, né tantomeno con il popolo francese».

27 gennaio 2019

Il presidente francese in visita al Cairo, a seguito di una domanda in conferenza stampa spiega che non intende rispondere alle critiche rivolte dai vicepremier italiani Luigi Di Maio e Matteo Salvini alla Francia perché non hanno «alcun interesse». «Tutto ciò è irrilevante. Il popolo italiano è nostro amico e merita leader all’altezza della sua storia».

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