Gli imprenditori della Granda esportano in Israele merci per un valore di 43 milioni di euro e importano per 5 milioni, con un trend in crescita del 3-4 per cento dell’esportazione e un significativo aumento delle importazioni lo scorso anno.

È quanto ha spiegato ieri (11 febbraio), alle cena annuale dell’associazione Italia-Israele di Cuneo, al ristorante del Lovera Palace, il presidente di Confindustria Cuneo, Mauro Gola, ospite dell’incontro conviviale con il suo vicepresidente e guida dei giovani imprenditori Under 40, Alberto Ribezzo, e Paolo Merlo, consigliere di amministrazione della Fondazione Crc.

Sollecitato dalle domande del presidente di Italia Israele Cuneo, Carlo Benigni, Mauro Gola, imprenditore in campo digitale, che conosce approfonditamente lo Stato ebraico, ha tratteggiato alcune caratteristiche dell’economia israeliana che dal 1975 ad oggi – ha detto – ha conquistato il 21esimo posto nella classifica mondiale e aspira a raggiungere la 15esima posizione. «La crescita è dovuta – ha aggiunto Gola nel suo intervento – all’aver messo a punto un modello innovativo in cui una società moderna, all’avanguardia nel campo della ricerca scientifica e della tecnologia, come dimostrano i primi posti che le start up israeliane hanno ottenuto in ambito internazionale, mantiene un forte legame con la tradizione e i valori della famiglia, capaci di far accettare sacrifici e cadute del welfare, in vista di traguardi sociali condivisi».

Le potenzialità che Israele rappresenta per l’imprenditoria cuneese, già espresse nell’incontro tenutosi lo scorso anno a Carrù con la Banca Alpi Marittime, alla presenza dell’ambasciatore d’Israele in Italia, daranno luogo ad un incontro che si sta organizzando, tra aziende cuneesi e israeliane, nello Stato ebraico, per «campi di interesse» omogenei sulla base dei quali costruire progetti di partnership.

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