Quarantaquattro voti, in fila per tre, col resto di due. L’obiettivo lo pone il governatore del Veneto Luca Zaia alla Borsa internazionale del turismo di Milano: «Non ci credeva nessuno alla candidatura Milano-Cortina per le Olimpiadi invernali 2026, ma guarda caso Stoccolma si è dovuta accompagnare con Aare. Dobbiamo portare a casa 44 voti».

Gli fa eco il collega della Lombardia Attilio Fontana: «Abbiamo fatto bene sul dossier e sulle presentazioni, dobbiamo continuare con lo stesso impegno e poi vinca il migliore, che in questo caso sono Lombardia e Veneto».

Da Milano a Bormio e da Milano a Cortina sono due gli itinerari turistici possibili illustrati alla Bit e su cui punta la candidatura. Chicche dei percorsi i tanti siti del Fai, ville, castelli e abbazie, senza contare le specialità gastronomiche.

Nella prima strada olimpica si parte da Milano, si passa dall’Abbazia di Piona, da Palazzo Malacrida a Morbegno, da Palazzo Sertoli a Sondrio, da Palazzo Besta a Teglio, dal Santuario della Beata vergine di Tirano e si arriva a Bormio.

Nella seconda, da Milano si va vicino Bergamo al Villaggio Crespi, alla centrale idroelettrica Alessandro Taccani, a Palazzo Visconti, per poi passare dalle Grotte di Catullo a Sirmione e avere la doppia scelta di salire verso il Trentino, con il Castello di Avio, il Mart di Rovereto e l’Abbazia di Novacella oppure di inoltrarsi in Veneto verso Villa Barbaro a Maser, Asolo, Conegliano, fino alla casa di Tiziano a Pieve di Cadore prima di salire a Cortina.

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