I settimanali diocesi delle due città danno per sicura l’unificazione delle diocesi di Cuneo e Fossano; il vescovo monsignor Piero Delbosco invita invece alla prudenza e ad attendere: “Nulla è stato deciso”. Le due diocesi sono unite di fatto da 20 anni: nel 1999 l’allora vescovo di Fossano Natalino Pescarolo assunse anche la guida della diocesi di Cuneo; da oltre due anni c’è inoltre un unico consiglio pastorale. E dopo l’invito di papa Francesco fatto durante un’assembla della Cei lo scorso maggio, si è iniziato a ragione per un accorpamento: quella di Fossano è una delle diocesi più piccole d’Italia, nata alle fine del 1500, 39 mila battezzati, 33 parrocchie e 9 comunità religiose in 7 Comuni (c’è anche la frazione di Levaldigi, mentre la città di Savigliano è sotto la diocesi di Torino).

Così martedì mattina c’è stato a Centallo un confronto con preti e diaconi, mentre venerdì monsignor Delbosco incontrerà i laici a Cuneo (dalle 19 nel seminario Vescovile). Il vescovo : «Nulla è deciso, serviranno almeno due anni per un’eventuale “accorpamento”: è la parola usata da papa Francesco a maggio 2018 nella penultima assemblea della Cei. Ricordo che parlò di alcune sue preoccupazioni: il calo delle vocazioni, la trasparenza della Chiesa, riduzione e accorpamento diocesi più piccole. Mi sono sentito chiamato in causa. Metteremo insieme numeri e risorse, ma serve il rispetto di tutti e si dovrà anche ripensare l’organizzazione globale della due diocesi. Ripeto: nulla è stato deciso».

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