Nel mondo con il Vangelo in tasca. I Figli della Divina Provvidenza sono un migliaio e annunciano il Vangelo in 28 nazioni differenti in quattro continenti. Il fondatore, don Luigi Orione (1872-1940), ha incarnato la carità cristiana ed è ricordato per le sue grandi intuizioni profetiche. Seppe amare senza limiti perché il suo cuore era dilatato dalla presenza di Cristo. La sua eredità prosegue in ogni angolo della terra nel segno della misericordia. Uno degli ultimi frutti è maturato in Africa.

Nel gennaio scorso, in Burkina Faso, uno dei Paesi più poveri del mondo, padre Savadogo Dieudonnè con altri due sacerdoti inizia il suo ministero nella nuova parrocchia di Kayao: «Cercheremo di trasmettere Cristo attraverso il nostro fondatore. Il nostro compito principale sarà spirituale e pastorale. Siamo inseriti in una realtà molto povera dove il rapporto con le altre religioni è molto buono». Parliamo di un territorio che comprende 24 villaggi e quasi 34mila abitanti, molti dei quali non conoscono ancora il cristianesimo. La prospettiva è quella di allargare, successivamente, la missione con alcune esperienze per rispondere alle tante emergenze che bussano alla porta dei religiosi.

La missione degli orionini a Curitiba, in Brasile

Anche in Brasile la presenza degli orionini si caratterizza per l’attenzione ai più deboli. Nel mese di dicembre a Curitiba è stata inaugurata un’unità integrata per la cura continua. In pratica, il Piccolo Cottolengo mette a disposizione venticinque posti letto per gli anziani bisognosi di assistenza ma che sono stati abbandonati dalle rispettive famiglie (quando ci sono) negli ospedali della città. Lasciati per sempre senza speranza di vita, trovano qualcuno che, amorevolmente, li accompagna fino alla fine. Possono ricevere in maniera permanente assistenza medica, infermieristica e psicologica. In una società come la nostra dove spesso e volentieri conta solo chi produce, dal Brasile arriva una lezione: la vita vale sempre e comunque. Lo stesso si può dire per l’impegno del ramo femminile della Congregazione.

In Ucraina, ad esempio, funziona il centro sociale per poveri e senzatetto nella chiesa dell’Assunzione di Maria a Kharkiv: gestito da suor Sabina Pekala (Congregazione delle Piccole Suore Missionarie della Carità), è un luogo di accoglienza, di riparo e di ascolto. Contemplazione e azione: è questo il messaggio che arriva dall’India dove, a Gauribidanur, a 90 km da Bangalore, la Congregazione ha posto la prima pietra del Seminario Minore. Lì è in atto da tempo una grande azione sociale a favore della popolazione quasi esclusivamente induista. Sono operativi, infatti, un Centro diurno per disabili e una azienda agricola che permette ai giovani ospiti e alla popolazione di coltivare verdura e fiori e produrre carne e latte che poi vengono rivenduti per sostenere le missioni. Come amava dire don Orione, «solo la carità salverà il mondo».

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