Un viaggio fruttuoso quello del cardinale Pietro Parolin in Albania, dove il Segretario di Stato vaticano ha benedetto la prima pietra del nascente ospedale Nostra Signora del Buon Consiglio. Invitato dall’omonima Fondazione, il porporato è giunto nella capitale Tirana la scorsa domenica 24 febbraio; al suo arrivo in aeroporto è stato accolto dal cardinale Ernest Simoni, dal nunzio apostolico in Albania, monsignor Charles J. Brown, dal consigliere di Nunziatura, monsignor Romanus Mbena, nonché da funzionari del Protocollo di Stato. Presenti anche l’arcivescovo di Tiranë–Durrës, George Frendo, Op, rientrato con il medesimo volo da Roma, dopo aver partecipato all’incontro su “La Protezione dei Minori nella Chiesa”, in qualità di presidente della Conferenza episcopale di Albania, il vicario generale della medesima Arcidiocesi e padre Daniele Bertoldi, presidente della Fondazione Nostra Signora del Buon Consiglio.

Il giorno successivo, lunedì 25 marzo, il segretario di Stato ha presieduto l’eucaristia nella cappella della Nunziatura apostolica, concelebrata da tutti i vescovi di Albania. Nell’omelia, prendendo spunto dalle letture bibliche del giorno, ha parlato sul dono della sapienza cristiana e sulla virtù teologale della fede. Come riferisce una nota della Santa Sede, dopo la messa è seguito un breve incontro con i presuli nel quale sono stati toccati temi riguardanti le relazioni Chiesa-Stato e l’attività evangelizzatrice della Chiesa locale, che si esprime pure nell’impegno in ambito sociale. Al riguardo, sono state sollevate specifiche questioni di ordine pratico, che è necessario siano risolte col contributo di tutti. Tra l’altro è stata espressa ammirazione per la generosità di non pochi sacerdoti, religiose e missionari, che si trovano ad agire in situazioni non di rado assai precarie. 


Subito dopo Parolin, accompagnato dal nunzio, è stato accolto nel suo ufficio dal presidente della Repubblica, Ilir Meta, il quale aveva voluto personalmente patrocinare l’invito rivolto al porporato dalla Fondazione Nostra Signora del Buon Consiglio. «Nell’amichevole colloquio sono state ricordate le storiche relazioni tra Santa Sede e Albania come pure la realtà multireligiosa del Paese e la tradizione di dialogo e di armonia tra le varie Confessioni religiose», informa la Santa Sede. «Si è poi parlato della necessità di dare attuazione ad alcuni Articoli dell’“Accordo di Base”, siglato nel 2002. Altre tematiche affrontate hanno riguardato l’impegno del Governo per la pace e la stabilità regionale, la prospettiva di allargamento dell’Unione Europea ai Balcani occidentali e gli sforzi da compiere per dare adeguate risposte ai più impellenti problemi sociali». Da parte sua Meta ha voluto ricordare con affetto l’udienza concessagli da Papa Francesco a settembre 2018. 


In seguito il cardinale Segretario di Stato ha compiuto una visita di cortesia al primo ministro albanese, Edi Rama, con il quale, insieme al nunzio, ci si è intrattenuti in una cordiale conversazione. Il capo del Governo ha prospettato l’idea di un’iniziativa culturale per dare evidenza alle secolari relazioni tra Albania e Santa Sede. Era presente all’incontro anche il ministro delegato per gli Affari Esteri, Gent Cakaj. 

Gli impegni del cardinale Parolin sono proseguiti presso l’Università Cattolica Nostra Signora del Buon Consiglio, diretta dalla Congregazione religiosa dei Figli dell’Immacolata Concezione, nel cui compound sarà realizzato l’omonimo ospedale, allo scopo di operare in sinergia con la Facoltà di Medicina. Alla cerimonia di benedizione della prima pietra dell’erigendo complesso ospedaliero hanno preso parte il presidente della Repubblica, il cardinale Simoni, quasi tutti i vescovi di Albania, il superiore dei Figli dell’Immacolata Concezione, padre Michele Perniola, insieme ai confratelli che seguono più da vicino il progetto, tra i quali padre Bertoldi. 

Ad accogliere Parolin vi erano, inoltre, il rettore dell’Università, il professor Bruno Giardina, con numerose Autorità accademiche, religiose e civili, tra cui il professor Lorenzo Ornaghi, rettore emerito dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e già Ministro italiano dei Beni e delle Attività culturali. Erano presenti anche monsignor Angelo Vincenzo Zani, segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica, e i rappresentanti di altre Confessioni religiose.

L’atto di benedizione è stato preceduto nell’Aula Magna dell’Università da alcuni saluti, tra i quali quello del capo dello Stato, e da una accurata presentazione del progetto da parte di padre Bertoldi, il quale ha ricordato che l’idea nacque 26 anni fa, nell’aprile 1993, quando il Governo albanese siglò un accordo con la Chiesa cattolica, rappresentata dall’allora nunzio Ivan Diaz. A quell’atto era presente anche Madre Teresa di Calcutta che aveva molto auspicato la nascita a Tirana di un complesso sanitario di fondazione ecclesiale. 

Padre Bertoldi ha spiegato, tra l’altro, che la missione dell’ospedale Nostra Signora del Buon Consiglio ha due finalità: offrire alla popolazione albanese, di qualunque ceto e religione, servizi sanitari ed assistenza medica di alta qualità, soprattutto nelle aree specialistiche per le quali si percepisce un bisogno più evidente e significativo; realizzare un autentico teaching hospital a supporto delle attività di formazione universitaria per le Facoltà di Medicina e Chirurgia, di Farmacia e delle professioni sanitarie, integrato con laboratori di ricerca, formazione e innovazione. La costruzione dell’ospedale avverrà in tre fasi successive. Il primo lotto, i cui lavori inizieranno entro l’anno, una volta espletate le necessarie formalità, prevede la realizzazione di servizi ospedalieri, integrati con l’offerta di prestazioni ambulatoriali. Al suo interno sarà aperto un attrezzato reparto oncologico che ambisce a divenire un centro all’avanguardia per la prevenzione e la cura del carcinoma mammario.

Nel suo discorso il cardinale segretario di Stato ha trasmesso ai presenti il saluto affettuoso di Papa Francesco. Rivolgendosi alle autorità ha espresso anzitutto riconoscenza ai Figli dell’Immacolata Concezione per la loro testimonianza di dedizione nell’assistenza agli ammalati e per le risorse che continuano generosamente ad impiegare in Albania, anche con decisioni coraggiose sul piano economico, e ha lodato le Istituzioni statali per il loro coinvolgimento in tale progetto educativo-sanitario, che rappresenta un esempio di virtuosa cooperazione tra pubblico e privato. Ai numerosi studenti universitari presenti, particolarmente gli iscritti alla Facoltà di Medicina, il cardinale Parolin ha proposto una riflessione sulla professione medica, come servizio alla vita umana e alla dignità, sacralità ed inviolabilità della persona, e evidenziando che la congiunzione di umanità e professionalità è un presupposto imprescindibile dell’atto medico nella relazione con il paziente.

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