Tre giorni appena, da oggi a domenica, per conoscere l’affascinante reportage fotografico nato intorno al flash mob «Compiti a casa» di Guerrilla Spam tra le calli e i canali di Venezia. Un flash mob per indurre i passanti a ragionare di accoglienza dei migranti. Così, tra le pareti irregolari del Mucho Mas Artist- run Space di corso Brescia 89 (a due passi dal Basic Village) si va alla scoperta non solo delle immagini inquietanti e fantastiche dei Pomodori Flash (Simone Dipietro e Stefano Fiorina), ma di un’azione di ricerca articolata che parte lontano. L’inizio è stato un murales realizzato a Tirana da Guerrilla Spam, senza quello non ci sarebbe stato il blitz in laguna di misteriosi personaggi avvolti in costumi da parata e neppure la distribuzione a piene mani del volantino-quaderno a quadretti con i «Compiti a casa» di scienze, geometria, storia, italiano.

Esempio: «Le migrazioni sono spostamenti che gli animali compiono in modo regolare. Alcune specie che migrano sono: rondine, elefante, uomo, balena grigia, rana rossa...». Al pubblico la scelta. Ma è nel compito di storia che il gruppo - nato nel 2011 a Torino e affermatosi in Italia e all’estero con azioni non autorizzate di attacchinaggio negli spazi urbani su tematiche sociali - rivela il lavoro fatto a partire dalla Biennale Mediterranea 18.

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«È stato allora - raccontano gli artisti - che ci siamo imbattuti nello Statuto di Scutari, del 1300, che parla di libertà delle persone di muoversi e di restare in Albania. Un secolo dopo sono gli albanesi a fuggire di fronte ai turchi e ad approdare a Venezia, città con cui intrattenevano stretti rapporti. E Venezia dà una casa alle vedove, un lavoro agli uomini, la scuola ai bambini. In due generazioni le differenze sono sparite». Approdare a Venezia è stata un’esigenza per Guerrilla Spam, con una modalità di coinvolgimento delle persone che ha puntato sulla semplicità. Un blitz per riportare alla semplicità di un concetto: «Se qualcuno scappa, bisogna aiutarlo». Stasera alle 18,30, presentazione del bel libro «Compiti a casa». A seguire l’inaugurazione.

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