L’intervento è scattato all’alba. Con i reparti mobili di polizia e carabinieri che hanno raggiunto via Giordano Bruno pochi minuti dopo le sei di questa mattina, lunedì 11 marzo. È iniziato così lo sgombero della palazzina color azzurro dell’ex Moi, accanto al complesso “dei Somali”, liberato e murato per evitare nuove occupazioni lo scorso agosto. Sono stati più o meno centocinquanta i profughi africani che hanno lasciato lasciare il complesso olimpico di Borgo Filadelfia. «Avanti con sicurezza e legalità! - ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini - Dopo anni di chiacchiere, dalle parole ai fatti. Per liberare l’area, il Viminale ha recentemente messo a disposizione 800mila euro».

Ha commentato lo sgombero dell’ex Villaggio Olimpico di Torino anche la sindaca Appendino: «È in corso in queste ore la liberazione della seconda palazzina del #MOI di Torino - ha twittato Appendino -. Le procedure si stanno svolgendo nella collaborazione di Autorità competenti e occupanti. Questi ultimi verranno seguiti in percorsi di inclusione. Ringrazio tutte le realtà coinvolte».

Per molti migranti, già “mappati” dai mediatori culturali che fanno capo alla Compagnia di San Paolo, si sono aperte subito le porte degli spazi gestiti dalle cooperative che collaborano al progetto di inclusione. Per chi, invece, deve ancora essere identificato o per cui servono ulteriori accertamenti sui permessi di soggiorno, c’ è il trasferimento provvisorio al centro della Croce Rossa di Castello di Annone, nell’Astigiano. Le operazioni si sono concluse prima di mezzogiorno e si sono svolte senza tensioni. Il ricollocamento verso i centri delle Coop prosegue ma il numero delle persone coinvolte ha superato le previsioni iniziali. Proprio per questo, una trentina di profughi sono stati accompagnati nel centro astigiano della Croce Rossa.

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Viene così rispettato in pieno il cronoprogramma confermato la scorsa settimana dal Viminale, quando il ministero ha annunciato il finanziamento di ulteriori 800 mila euro per concludere, entro l’anno, la liberazione del Moi. Un’accelerazione maturata dopo l’ultimo incontro romano tra Matteo Salvini e la sindaca Appendino. Il piano prevede un nuovo sgombero in estate e l’ultimo, quello che interesserà la palazzina arancione – che è poi anche la più problematica – nel mese di novembre.

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Già nella notte il via vai dall’ingresso del palazzo azzurro è stato incessante. Con i furgoni che continuavano a caricare borse, arredi e tutto quanto veniva custodito all’interno dello stabile. Per evitare incidenti o possibili tensioni, la questura di Torino ha deciso la chiusura temporanea di via Giordano Bruno, nel tratto che sfila davanti all’ex complesso olimpico, a pochi metri da piazza Galimberti.

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