Le dimissioni sono arrivate in mattinata. Massimo De Paoli, insegnante di 59 anni, non sarà più il sindaco di Pavia. La decisione è arrivata oggi in municipio e in prefettura. Le motivazioni sono decisamente politiche dal momento che nelle stessa lettera Mauro De Paoli spiega come la decisione sia maturata in seguito alla «sfiducia del suo partito nei suoi confronti». Secondo la legge ora ha 20 giorni di tempo per revocarle, trascorsi i quali il presidente della repubblica nominerà un commissario straordinario, che guiderà l’amministrazione comunale fino a fine mandato, cioè fino alle elezioni che erano comunque previste per il 26 maggio. Ha pesato sulla volontà del sindaco la scelta, operata nel fine settimana di candidare in vista della prossima consultazione elettorale, Ilaria Cristiani, assessore all’ambiente proprio della giunta De Paoli, alle prossime elezioni. Dapprima sostenuta dal Partito Democratico, Cristiani ha incassato anche l’appoggio di tutto il centrosinistra pavese, e anche delle liste civiche che cinque anni fa sostennero la candidatura di De Paoli, che vinse contro il candidato forzista Alessandro Cattaneo. Nonostante i dissidi che da tempo perduravano tra il sindaco uscente e il proprio partito, che stando ai rumors nei giorni scorsi si era anche attivato per cercare candidati nel mondo delle professioni e dell’università pavese, la notizia delle dimissioni ha colto tutti di sorpresa. Lui stesso sembrava lavorare in vista della propria candidatura, che al momento non è ancora esclusa, magari in una civica, dal momento che dal proprio profilo Facebook ogni giorno pubblicava un post, con un conto alla rovescia in vista della consultazione elettorale, nel quale rivendicava quanto di buono fatto dalla sua amministrazione comunale.

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