Giornata di panico nella cittadina olandese di Utrecht, dove un uomo ha sparato uccidendo tre persone. Episodio che ha riportato alla mente la recente strage avvenuta a Christchurch, in Nuova Zelanda, tanto da far scattare l’allarme terrorismo in tutto il Paese.

Ecco cosa sappiamo:

1.
Alle 10,45 un uomo, poi identificato in Gokmen Tanis, 37 anni, di origine turca, ha sparato su un tram fermo in piazza 24 Ottobre, in un quartiere con molti immigrati.

2.
L'aggressore ha mirato e sparato a una donna, uccidendola. Alcuni passeggeri si sono gettati sul corpo della donna e l’aggressore ha sparato nuovamente. Il bilancio è di tre morti e cinque feriti.

3.
A questo punto l’aggressore è scappato a bordo di una Renault Clio rossa che alcuni testimoni hanno visto in moto già prima dell’azione del killer.

4.
Dopo una caccia all’uomo durata otto ore, Gokmen è stato arrestato dalla polizia olandese. Fino a quel momento l’Olanda aveva un allarme terrorismo di livello 5, dopo la cattura è sceso a livello 4. Un secondo uomo, che si sospetta sia legato alla sparatoria, è stato fermato dalla polizia.

5.
Non è chiaro il movente della sparatoria. Si seguono principalmente due piste: quella terroristica e quella delle motivazioni personali.

Il passato dell’aggressore

Gokmen Tanis era stato arrestato alcuni anni fa per sospetti legami con l’Isis ma poi era stato rilasciato. A riferirlo è stato un uomo d’affari turco alla Bbc turca, aggiungendo che Tanis era anche andato a combattere in Cecenia. Ha alle spalle molti precedenti. È stato condannato per tentato omicidio e reati minori. Due settimane fa si è presentato davanti ai giudici per un’accusa di violenza carnale.

Gokman Tanis, 37 anni, di origine turche nell’immagine diffusa dalla polizia

I due moventi

Il premier olandese Mark Rutte, in una conferenza stampa con il ministro della Giustizia Ferdinand Grapperhaus, ha dichiarato che il movente dell’attacco non è ancora chiaro. Rutger Jeuken, dell’ufficio del Procuratore, ha confermato che si sta lavorando sulla pista terroristica, ma non si escludono altre possibili piste. «Sulla base delle dichiarazioni e delle prove raccolte stiamo prendendo in considerazione il movente terroristico - ha detto, ma non possiamo escluderne altri».

I familiari turchi di Gokmen, sentiti in Turchia dall’agenzia di stampa Anadolu, parlano però di motivi personali: Gokmen avrebbe sparato alla donna perché voleva colpire lei. Gli altri morti e feriti sarebbero «effetti collaterali», persone che volevano difendere la donna. Teoria sostenuta anche dal fratello, sentito lungamente dalla polizia mentre la caccia all’uomo era in corso. E anche i residenti del quartiere, che conoscono Gokmen, sono più propensi a sostenere questa tesi: «Certo, ha avuto periodi in cui ha vissuto come musulmano praticante - hanno raccontato ai media - si è fatto crescere la barba e indossava abiti lunghi. Ma poi ha avuto altri periodi in cui si è dato all’alcool e ha attraversato periodi di instabilità».

«Non parlo con mio figlio da 11 anni» ha detto il padre, Mehmet Tanis, parlando con i media turchi. «Non conosco la sua situazione psicologica», ha spiegato l’uomo, che oggi vive in Turchia, aggiungendo però che in passato non aveva comportamenti aggressivi. «Non so cosa sia successo. Ma se è stato lui, deve essere punito», ha concluso Mehmet Tanis.

Per precauzione le autorità hanno rafforzato la sicurezza nell’area del Parlamento all’Aja, hanno chiesto alle scuole di restare chiuse; la polizia militare ha deciso di aumentare la sorveglianza in diverse aree a cominciare dall’aeroporto di Schiphol ad Amsterdam. Come misura precauzionale, tutte le moschee della città sono state evacuate e chiuse e la circolazione dei tram è stata fermata. La Germania ha annunciato di aver aumentato le misure di sicurezza al confine con l’Olanda.

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