Sette mesi e una decina tra incontri e sopralluoghi. Tanto ci è voluto per mettere d’accordo Parrocchia e Comune di La Salle. Le due parti hanno firmato la conciliazione di fronte al giudice di pace. L’accordo, approvato dal Consiglio di venerdì scorso, arriva dopo che il parroco di La Salle, don Silvio Perrin, aveva contestato al Comune il mancato rispetto delle distanze tra una parte del parcheggio pluripiano a ingresso paese e l’edificio parrocchiale. In particolare, si fa riferimento alla casetta che ospita l’ascensore del pluripiano e che dai parcheggi permette di raggiungere la piazza della chiesa. Il parroco si era rivolto al difensore civico e poi era partita la mediazione obbligatoria.

«Alla mediazione – ha spiegato Salice - avevano partecipato anche il progettista del pluripiano Luis Risso e l’architetto Mario Risso». La parrocchia ha ottenuto l’alleggerimento della struttura dell’ascensore privata delle parti in legno più impattanti dal punto di vista visivo. Le distanze incriminate vengono di fatto eliminate. Con un solaio la struttura andrà ad appoggiarsi sull’edificio parrocchiale. Così facendo nella parte sottostante, dove oggi c’è la parte finale della scalinata che sarà eliminata, si formerà un deposito che sarà di proprietà della parrocchia alla quale spetterà la manutenzione. «La progettazione per i nuovi lavori – dice Salice - sarà offerta dall’ingegner Risso, mentre i 5.000 mila euro di spese legali della parrocchia saranno divise tra Comune e progettisti che si impegnano a coprire l’intera somma qualora coperta da assicurazione».

Alla parrocchia saranno inoltre ceduti 76 metri quadrati di piazza vincolati ad uso commerciale. Il piano terra dell’edificio parrocchiale di fronte all’ascensore del pluripiano ospita un bar ristorante con dehors. Ancora Salice: «Il pluripiano è una struttura fondamentale per il paese che ha richiesto un investimento complessivo di 7 milioni di euro, tra Regione, Comune e privati, e che ha reso il centro del paese molto più bello, gradevole e apprezzato da tutti quelli che vengono a visitarci. Questa è stata una cosa antipatica sorta con un altro ente che ha gli stessi obiettivi del Comune, ovvero il bene della comunità. Il rischio era grosso. Se la questione fosse finita in tribunale non si poteva escludere la possibilità che come biglietto da visita La Salle avesse un buco nel cemento».

Soddisfatto anche il parroco ma un po' di rammarico rimane: «Nel centro storico il privato non può costruire, il pubblico invece sì, qui con tanto di casetta. Prendo in prestito questa osservazione che mi è stata fatta: Le amministrazioni non dovrebbero dare il buon esempio?».

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