E’ morta stamattina, primo giorno di primavera, madre Anna Maria Cànopi, badessa emerita del monastero di clausura dell’isola di San Giulio, comunità che lei aveva fondato 46 anni fa e diretto sino allo scorso autunno. Aveva 87 anni, avrebbe compiuto 88 il prossimo 24 aprile, e da un anno era ammalata e per le condizioni di salute aveva lasciato la guida del monastero alla consorella Maria Grazia Girolimetto.

Madre Cànopi era una figura importante all’interno della Chiesa cattolica e tra le poche donne ad aver scritto le riflessioni ad un Papa, Giovanni Paolo II, per una via Crucis. Donna di profonda spiritualità e di grande cultura aveva una notevole attività letteraria con la pubblicazione di decine di libri e centinaia di testi sacri.

Particolarmente addolorato dalla notizia il vescovo di Novara, monsignor Franco Giulio Brambilla: «Con viva commozione mi unisco alla preghiera per la morte di Madre Anna Maria Cànopi, esprimendo a nome del consiglio episcopale, del presbiterio e di tutta la Chiesa novarese profondo cordoglio. Madre Anna Maria ci lascia un’enorme eredità. In quasi mezzo secolo di abbaziato a San Giulio ha reso la piccola Isola sul nostro lago d’Orta un centro pulsante di spiritualità, che lei, così esile e riservata, ha saputo animare con un’incredibile forza che si nutriva nel quotidiano dialogo con il Signore.

Il fatto che la chiamata alla Casa del Padre sia arrivata per lei nel giorno del transito di San Benedetto, sottolinea ancora più decisamente ciò che per noi ha rappresentato la sua scelta di dedizione completa a Dio: una testimonianza dell’amore del Vangelo sincera e credibile per gli uomini e le donne di oggi. Secondo una regola e una spiritualità – quella del Santo patrono d’Europa – antica oltre mille anni, e che pure lei ha saputo rendere così attuale. La ricordiamo con un brano di un recente scritto per il sussidio di preghiera dei giovani della diocesi, che bene riassume il senso della sua consacrazione: “Leggendo la nostra vocazione alla luce delle belle figure delle donne della Bibbia, sentiamoci noi pure invitate a partire e ad essere donne forti nella fede, pronte nell’obbedienza alla chiamata di Dio e totalitarie nell’amore, nel dono generoso ed incondizionato di noi stessi giorno per giorno, momento per momento, fino al consummatum est”».

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