Cresce la curiosità attorno alla Magna Charta, in mostra a Vercelli per più di due mesi. «Nei primi due giorni abbiamo avuto più di mille visitatori», dice l’assessora alla Cultura, Daniela Mortara. D’altronde la mostra «La Magna Charta, Guala Bicchieri e il suo lascito», nella ex chiesa di San Marco (ora Arca) in via Galileo Ferraris porta per la prima volta in Italia il documento del 1217 base di tutte le democrazie moderne: il sottile foglio di pergamena riconosce che nessuno, sovrano compreso, è al di sopra della legge, e chiunque ha diritto a un processo equo.

L’allestimento, inaugurato sabato pomeriggio alla presenza del presidente della Regione, Sergio Chiamparino, rimarrà in Arca fino al 9 giugno. Oltre alla Magna Charta firmata dal Guala Bicchieri, artefice della costruzione della basilica Sant’Andrea che quest’anno festeggia l’ottavo secolo, sono esposti alcune rarità legate alla storia di Vercelli e al lascito del cardinale. Ma la «star» della mostra è la pergamena scritta in latino, arrivata mercoledì sera a Vercelli con un imponente schieramento della polizia di Stato e vigili urbani: ad accompagnarlo, oltre agli agenti armati, c’era anche Chris Pullin, chancellor di Hereford, nel Regno Unito, cattedrale da cui proviene il celebre testo. Custodita all’interno di una valigetta in metallo, la Magna Charta è stata ispezionata a lungo dai curatori prima di essere messa sotto teca. L’evento per Vercelli e il Piemonte è di portata storica: il foglio è uscito pochissime volte dalla madre patria, ed è arrivato in Italia solo dopo lunghe trattative tra i custodi, Comune e Arcidiocesi di Vercelli, che hanno firmato l’accordo nel luglio scorso.

All’ufficio turistico di Vercelli ricevono decine di chiamate: «Anche oggi - raccontavano ieri dall’Atl - ci sono state davvero tante telefonate di turisti che chiedevano qualunque tipo di informazione sulla Magna Charta. Da tutto il Piemonte, ma non soltanto, c’è curiosità anche sugli eventi collegati agli 800 anni dell’abbazia di Sant’Andrea». La Magna Charta è in una piccola nicchia color rosso porpora che contrasta con il blu delle altre sale. L’ambiente è raccolto, intimo, un luogo ideale per richiamare e catturare l’attenzione del visitatore sulla teca che custodisce la pergamena. Tra gli oggetti esposti c’è anche il coltello eucaristico di Guala, in prestito dalle collezioni del Castello Sforzesco di Milano, due ritratti del cardinale e il celebre cofano proveniente da Palazzo Madama, usato dal legato pontificio come baule da viaggio. La mostra si compone di altri tesori, tra cui smalti limosini, manoscritti, volumi in prestito dall’archivio del Comune e dalla Biblioteca Agnesiana dell’Arcidiocesi di Vercelli.

La mostra è aperta dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 19. Il biglietto d’ingresso ha il costo di 5 euro (che non comprende anche l’ingresso alle mostre diffuse nei musei), ed è gratuito per chi ha meno di 25 anni, per gli over 65, gli studenti universitari, Abbonamento Musei Piemonte, Abbonamento Musei Lombardia, tesserati Fai, soci Touring Club.

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