Si rinnova anche quest’anno, in nome della «comunione e solidarietà con la Chiesa di Gerusalemme», la Colletta pro Terra Santa, che nasce dalla volontà dei Papi di mantenere forte il legame tra i cristiani del mondo e i Luoghi Santi. «Rivivendo i misteri della nostra salvezza, pensiamo con maggiore intensità ai fratelli e sorelle che vivono e testimoniano la fede nel Cristo morto e risorto in Terra Santa, esprimendo loro anche la solidarietà nella carità», afferma nella sua lettera inviata ai vescovi, il prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, Leonardo Sandri.

Il cardinale ricorda come, sin dalla sua prima udienza, Papa Francesco volle sottolineare che seguendo Gesù nella Settimana Santa impariamo a «uscire da noi stessi per andare incontro agli altri, andare alle periferie dell'esistenza» e come Paolo VI nell’esortazione apostolica Nobis in Animo, con la quale nel 1974 istituì la Colletta, rimarcava il posto rpivilegiato che la Chiesa di Gerusalemme e la città hanno nella sollecitudine della Santa Sede e nei consessi internazionali anche per i problemi di «ordine religioso, politico e sociale ivi esistenti».

«Ancora oggi il Medio Oriente - scrive il prefetto delleChiese Orientali - assiste a un processo che ha lacerato i rapporti tra i popoli della regione, creando una situazione di ingiustizia tale che sperare la pace diventa quasi temerario», «una fitta coltre di tenebre: guerra, violenza e distruzione, occupazioni e forme di fondamentalismo, migrazioni forzate e abbandono, il tutto nel silenzio di tanti e con la complicità di molti» come disse Francesco a Bari, lo scorso 7 luglio, in occasione della preghiera con i capi delle Chiese del Medio Oriente.

«Il Medio Oriente - prosegue Sandri - è divenuto terra di gente che lascia la propria terra. E c’è il rischio che la presenza di nostri fratelli e sorelle nella fede sia cancellata, deturpando il volto stesso della regione, perché un Medio Oriente senza cristiani non sarebbe Medio Oriente». Per il cardinale «affinché la presenza cristiana bimillenaria nella sua origine e nella sua permanenza in Palestina, possa sopravvivere e anzi consolidare la propria presenza in maniera attiva e operare al servizio delle altre comunità con cui deve convivere, è necessario che i cristiani di tutto il mondo si mostrino generosi, facendo affluire alla Chiesa di Gerusalemme la carità delle loro preghiere, il calore della loro comprensione ed il segno tangibile della loro solidarietà».

In questo scenario una nota positiva è data dalla ripresa dei pellegrinaggi nell’ultimo periodo, specie da terre lontane come Cina, Indonesia, Sri Lanka, Filippine. Tale vitalità apostolica è, per Sandri, un «segno grande per le comunità locali, e interpella quelle dell’Occidente talora tentate di scoraggiamento e rassegnazione nel vivere e testimoniare la fede nel quotidiano».

La Colletta sarà raccolta come consuetudine, nella giornata del Venerdì Santo ed è la fonte principale per il sostentamento della vita che si svolge nei Luoghi Santi oltre a rappresentare lo strumento della Chiesa per stare a fianco delle comunità ecclesiali del Medio Oriente, da Gerusalemme all'Iraq, da Cipro all’Egitto, dalla Siria all’Eritrea, alla Turchia.

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